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Fitofarmaci e trattamenti su vigneto

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  • Ho eliminato solo i tralci più danneggiati.
    L'allevamento è a guyot, quindi al secondo anno il rinnovo è totale, almeno credo, dimmi se sbaglio.
    Ciao Lorenzo

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    • Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
      Di solito sono le malattie del legno e i marciumi,le patologie più probabili a seguito di un evento traumatico come la grandine.
      L'Oidio è uno dei pochi funghi che non penetra nella pianta e quindi le ferite non incidono sulla virulenza del fungo.
      Quando hai potato sei ripartito dal tronco per ricostruire la pianta o hai solo tolto i rami più danneggiati?

      X FOX60

      Molti prodotti soprattutto antiparassitari di origine naturale, BT,Piretrine ecc.,se l'acqua è alcalina perdono subito d'efficacia(subiscono una idrolisi),quindi si usa acidificare l'acqua
      con l'aggiunta di acido citrico(di solito 5gr/hl sono sufficienti),o anche di aceto(un bicchiere ogni hl),per arrivare ad un valore del ph dell'acqua compreso tra 6/6.5, usi poi le cartine al tornasole per verificare il raggiungimento del valore cercato.

      Ciao Roberto.

      grazie Roberto ,non si finisce mai di imparare.

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      • Ho trattato con un prodotto a base di Piretro, ( ho scritto due righe nel mio blog) e' biologico,sembra funzioni, ho tolto i tralci colpiti e bruciati, e l'ho dato alla sera dopo il tramonto, vedro' nei prossimi giorni, ma per ora foglie rosse non ne vedo piu'. ciao grazie.

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        • Salve
          secondo voi fino a quando vanno trattate delle barbatelle piantate ad aprile 2010

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          • uniti messaggi

            Ho tagliato tutti i tralci delle piantine colpite dalla cicalina verde,ancora non le ho estirpate, e hanno iniziato a produrre nuove foglie che pero' sono sanissime, se e' vero che la puntura della cicalina verde blocca la linfa, e' possibile che le foglie nuove non abbiano nulla? Grazie

            Originalmente inviato da guardian72 Visualizza messaggio
            Salve
            secondo voi fino a quando vanno trattate delle barbatelle piantate ad aprile 2010
            io personalmente non ho trattato il primo anno e ho preso sia oidio che peronospora, comunque meglio chiedere agli altri qui sul forum
            Ultima modifica di LorenzVigna; 12/09/2010, 23:10. Motivo: Non si possono inserire due post consecutivi nell'arco delle 24 ore: per aggiunte siete pregati di usare la funzione "Modifica messaggio". Grazie.

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            • ciao uvabonarda
              ma hai intenzione di estirpare le vigne colpite da cicalina?
              io ci penserei bene, non risolvi il problema
              leggiti questo, internet è pieno di notizie http://www.agraria.org/entomologia-a...lina-verde.htm

              secondo me se il tralcio è ancora verde ripartono

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              • Grazie simotre, ho letto , molto interessante, non parla in effetti di estirpare le piante, io le ho trattate con il piretro e sono sparite, dovro' comunque vedere il prossimo giugno, quando (se ci sono ancora) dovrebbero iniziare a vedersi, e dovro' vedere anche se le piante saranno sane.

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                • si, secondo me sarebbe come estirpare un melo perchè ha gli afidi...diserbi o tagli l'erba? che tipo di danno hanno fatto?
                  magari quando la vigna ha un po' più di forza ci può convivere

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                  • Non vorrei che si trattasse della temibile flavescenza dorata.

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                    • uniti messaggi

                      Taglio l'erba, il danno causato, sono gli acini che diventano secchi, ho messo le foto al numero127

                      Originalmente inviato da Cinghiale Visualizza messaggio
                      Non vorrei che si trattasse della temibile flavescenza dorata.
                      Si e' la FD, ho trattato con il Piretro e le cicaline sono sparite lasciandomi ovviamente le foglie rosse. L'anno prossimo a meta' giugno trattero' ancora con il Piretro che quest'anno ho dato solamente a meta' Agosto perche' non sapevo che fosse FD e che cosa fare.
                      Ultima modifica di LorenzVigna; 12/09/2010, 23:12. Motivo: Non si possono inserire due post consecutivi nell'arco delle 24 ore: per aggiunte siete pregati di usare la funzione "Modifica messaggio". Grazie.

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                      • X Pierrpes
                        avrei bisogno di alcuni chiarimenti e di un consiglio.
                        Dalle mie parti in caso di attacco di peronospora (macchie su foglie) fanno effettuare trattamenti per bloccare l'infezione in atto con un costoso prodotto contenente iprovalicarb al 4,80%.
                        Io, invece, sono propenso all'uso del rame. Per cui mi interessa sapere se quando sull'etichetta viene riportata la dicitura "rame metallo gr 35 (sotto forma di ossicloruro)" oppure "rame metallo gr 37,5 (da ossicloruro tetraramico)" se i grammi indicati corrispondono effettivamente al metallo puro.
                        Mi sono posto questa domanda perchè l'etichetta di un prodotto specifica "35,6 gr di ossicloruro di rame tecnico (pari a 20,3 gr di rame metallo puro)".

                        Altra domanda
                        Un kg di solfato di rame al 20% contiene 200 gr di rame metallo? e quindi + la calce in 100 l di acqua dovrebbe avere lo stesso effetto bloccante dell'ossicloruro?

                        Tra l'azione del rame metallo, l'iprovalicarb e il dimetomorf puro qual è più efficiente (indipendentemente dai costi) a bloccare un'infezione manifesta?

                        Volendo usare invece un prodotto commerciale contenente:
                        4,2 gr di iprovalicarb puro
                        35,6 gr di ossicloruro di rame
                        allo stesso scopo di cui sopra qual è la dose consigliata per hl o ha?

                        Ti ringrazio in anticipo per le delucidazioni, i consigli e soprattutto per la disponibilità.

                        Erasmo

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                        • Se è Flevescenza Dorata non ci sono trattamenti che funzionano,ormai il danno è fatto....devi estirpare tutte le viti che trovi malate!!
                          In questo perio è abbastanza facile da riconoscerla,se i tralci non sono ancora lignificati ma ancora verdi e mollicci ci sono buone probabilità che la sia!!

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                          • X E355

                            Nella produzione dell'ossicloruro di rame al termine del processo di lavorazione si ottiene un prodotto che è una polvere di ossicloruro tecnico mediamente con 55% di rame metallo,nella miscelazione con altri principi attivi di solito si usa questo ossicloruro tecnico,quindi la quota minima di rame metallo è quella che viene indicata nell'etichetta.
                            Il quantitativo di rame metallo è dato:dose di prodotto ettaro *%rame metallo, se dai 7 kg di bordolese al 20% dai una dose di rame metallo di 1.4 kg ettaro.
                            Dalle prove effettuate in quest'annata è risultato che in caso di forte pressione della malattia,la Poltiglia Bordolese come anche nell'annata 2008, funziona meglio anche dell'idrossido.

                            Quale prodotto migliore... domanda difficile da rispondere... il Dimetomorf è un prodotto citotropico e translaminare come il Cimoxanil quindi in caso di intervento per bloccare la sporulazione funziona molto bene, come funziona bene l'Iprovalicarb che ha un'attività preventiva,curativa ed eradicante per l'azione sistemica del prodotto stesso.Il problema è che utilizzare i prodotti in queste condizioni, li si espone più facilmente al rischio di resistenza da parte di ceppi di peronospora,l'attività preventiva è sempre consigliabile.
                            La dose del prodotto commerciale da te indicato è di 3/3.5 kg./ha(quindi 300/350 gr./hl di acqua), a seconda della virulenza della malattia
                            Se non ti ho chiarito chiedi pure.


                            X Fiat 455


                            Anche il Legno Nero ha gli stessi sintomi,se si fa una difesa preventiva, in questo caso, si può eliminare il problema senza interventi antiparassitari obbligatori.



                            Ciao Roberto.

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                            • Grazie mille sei stato molto chiaro, al contrario io ho formulato male una domanda. Precisamente volevo sapere il solfato di rame puro al 98% quanto rame metallo contiene?
                              Riguardo al prodotto commerciale attenendosi alla dose in etichetta è suffiente a bloccare un'infezione dopo che le macchie si siano manifestate?
                              Un kg di Poltiglia dispers a hl è sufficiente a bloccare l'infezione manifesta?
                              Ti ringrazio ancora una volta per la disponibilità.

                              Ciao Erasmo.

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                              • X E355

                                Il solfato di rame puro 98/99% è la materia prima da cui poi si ottiene la Poltiglia Bordolese
                                La Poltiglia Bordolese Si ottiene attraverso la reazione d'idrossido di calcio e solfato di rame,il titolo dipende dalla lavorazione, di solito varia dal 13 al 25% di rame metallo.

                                Poltiglia Bordolese acida ha prontezza d'azione, quella alcalina più lenta ma con maggior persistenza.
                                Non so se è questo che volevi sapere.
                                C'è anche il rame sotto forma di solfato di rame che si forma dalla reazione da ossido di rame e acido solforico questo ha una percentuale di rame metallo del 25,5%


                                Il prodotto commerciale iprovalicarb+ossicloruro blocca la sporulazione, dopo la manifestazione delle macchie d'olio, che danno origine alle infezioni secondarie.


                                Poltiglia bordolese usata alla dose massima può bloccare l'infezione perchè è fitotossica per le cellule fungine(la muffetta biancastra sotto le macchie d'olio) quando viene in contatto con le stesse,portando poi le cellule fungine alla morte. L'efficacia dipende dalla velocità di liberazione dello ione rame,più è rapida più intenso è l'effetto. Il rame ha solamente efficacia di contatto nei confronti della peronospora,quindi è importante l'utilizzo del rame in forma preventiva.
                                Ciao Roberto.

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                                • Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
                                  X E355

                                  Poltiglia bordolese usata alla dose massima può bloccare l'infezione perchè è fitotossica per le cellule fungine(la muffetta biancastra sotto le macchie d'olio) quando viene in contatto con le stesse,portando poi le cellule fungine alla morte. L'efficacia dipende dalla velocità di liberazione dello ione rame,più è rapida più intenso è l'effetto. Il rame ha solamente efficacia di contatto nei confronti della peronospora,quindi è importante l'utilizzo del rame in forma preventiva.
                                  Ciao Roberto.
                                  Riguardo ai trattamenti preventivi sono pienamente d'accordo ed anche sull'efficienza dei trattamenti rameici (li uso da 40 anni ). Difatti quest'anno ho fatto trattamenti preventivi ed ho provato i fosfiti (dal fosetyl al kendal). Dell'azione di quest'ultimi ne sono più entusiasta rispetto all'azione del rame, peccato che non ci sia protezione sul grappolo.

                                  Ho un problema relativo ad un vigneto che sto bonificando che è rimasto incolto per 14 anni. A parte le infestanti il terreno è pieno di oospore e quindi sono alla ricerca di un prodotto che sia in grado di bloccare gli eventuali attacchi di peronospora.

                                  Vediamo se ho capito bene:
                                  se sciolgo un kg di solfato di rame ed aggiungo 500 gr di calce in un hl di acqua, ottengo un prodotto aggressivo che sia in grado di bloccare un'infezione manifesta in caso di necessità, giusto?

                                  E poi mi stavo chiedendo ma le macchie d'olio non compaiono al termine di un'infezione secondaria?

                                  Ciao Erasmo.

                                  Commenta


                                  • Le macchie d'olio compaiono al termine del periodo di incubazione, sia in caso di infezione primaria, sia in caso di secondaria.
                                    La differenza sostanziale sta nel fatto che l'infezione primaria ha origine da oospore presenti nel terreno e "fatte schizzare" sulla pianta dalle piogge.
                                    Le secondarie, invece, traggono origine da spore che "cadono" da macchie d'olio già evase sulla vegetazione.

                                    Personalmente, credo poco nell'inoculo abbondante dovuto ad anni di abbandono: le prove del consorzio Fitosanitario di Reggio si sono concentrate ultimamente sulla maturazione delle oospore, e questa maturazione ha diversi gradi di sviluppo indipendentemente dalla presenza visibile della malattia nell'annata precedente.
                                    In soldoni: la peronospora c'è ogni anno (potenzialmente) aldilà di quanta ne hai avuta nell'anno precedente.
                                    Diverso, invece, il discorso dell'oidio che sverna all'interno delle gemme.
                                    Ciao!

                                    Lorenzo
                                    Az. Agr. Il Tralcio

                                    Commenta


                                    • X E355

                                      Potenzialmente sei più esposto nel vigneto rimasto incolto per la maggior quantità di oospore presenti,perchè non essendo state combattute hanno moltiplicato la loro presenza. Questo però non significa che devi fare una lotta antiperonosporica diversa dal rimanente vigneto.Le condizioni perchè avvengano l'infezioni sono analoghe in tutti e due(o meglio in tutti) i vigneti,perchè avvengano sono necessarie delle piogge infettanti(i soliti minimi10 mm. di pioggia nell'arco delle 24/48 ore),e quindi la lotta va fatta in funzione dell'andamento stagionale,i prodotti che usi nel tuo vigneto vanno bene anche in questo vigneto. L'unico problema può essere in caso di periodi piovosi molto prolungati di un inoculo potenziale maggiore,però se attui una lotta con criteri preventivi,utilizzando prodotti adeguati alla fase fenologica della vite e alle previsioni meteo, problemi non esistono.Se poi sorgessero problemi si valuterà al momento come intervenire,e quali prodotti usare.
                                      Ciao Roberto.

                                      Commenta


                                      • Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                        Le macchie d'olio compaiono al termine del periodo di incubazione, sia in caso di infezione primaria, sia in caso di secondaria.
                                        La differenza sostanziale sta nel fatto che l'infezione primaria ha origine da oospore presenti nel terreno e "fatte schizzare" sulla pianta dalle piogge.
                                        Le secondarie, invece, traggono origine da spore che "cadono" da macchie d'olio già evase sulla vegetazione.

                                        Personalmente, credo poco nell'inoculo abbondante dovuto ad anni di abbandono: le prove del consorzio Fitosanitario di Reggio si sono concentrate ultimamente sulla maturazione delle oospore, e questa maturazione ha diversi gradi di sviluppo indipendentemente dalla presenza visibile della malattia nell'annata precedente.
                                        In soldoni: la peronospora c'è ogni anno (potenzialmente) aldilà di quanta ne hai avuta nell'anno precedente.
                                        Diverso, invece, il discorso dell'oidio che sverna all'interno delle gemme.
                                        Ciao!

                                        Lorenzo
                                        In effetti sono sopravvissute ben l'80% delle piante, e non mi spiego come mai, nonostante siano rimaste incolte per tutti questi anni!

                                        Riguardo ai trattamenti preventivi ho notato che si usano alcuni prodotti che contengono anche p.a. endoterapici, quindi mi chiedo se non sia un errore utilizzarli quando non si è in presenza di una possibile infezione?

                                        Vorrei sapere se l'uso del fenamidone in prefioritura sia corretto, oppure risulti inutile, o addirittura dannoso?

                                        Nella mia zona all'inizio di luglio si è verificata quest'anno un forte attacco di peronospora sulle foglie senza un'apparente causa, in quanto le temperature avevano superato i 32° e non c'erano state piogge infettanti; è possibile che sia stata una manifestazione di un attacco secondario, anche se in precedenza non si è manifestato nessun tipo d'infezione primaria?

                                        Ciao Erasmo

                                        Commenta


                                        • X E355

                                          Sono soprattutto le piante giovani a morire, per questo si mantiene la vegetazione protetta fino in autunno nei giovani impianti, quelle più vecchie difficilmente muoiono, probabile che la vite produca fitoalessine per contrastare l'attacco del fungo...e poi le gemme pronte o ibernanti germoglieranno per assicurare quell'alimentazione necessaria alla pianta per sopravvivere, anche se la produzione in ogni caso viene compromessa...esiste poi una diversa sensibilità varietale alla peronospora,vi sono varietà poco sensibili e quelle molto sensibili...

                                          I trattamenti preventivi vengono fatti prima di un'evento ritenuto infettante,quando le previsioni meteo indicano il verificarsi di piogge, se la vegetazione non è coperta dal trattamento precedente
                                          si interviene con prodotti o di sola copertura(Rame,Mancozeb,Folpet,Metiram), o anche sistemici,o traslaminari ecc.Questi prodotti oltre ad avere una funzione curativa con l'infezione in atto, hanno il vantaggio,se usati in maniera preventiva, di bloccare il fungo prima che questo penetri nelle foglie o anche quando questo fosse riuscito ad entrare ad impedire che dia inizio all'infezione che al termine del periodo di incubazione si manifesta con le macchie d'olio sulle foglie..questo è l'utilizzo migliore dei prodotti cosiddetti endoterapici,perchè in questo modo sono meno esposti a fenomeni di resistenza di ceppi di peronospora...bisogna sempre tenere in considerazione il numero massimo di trattamenti da effettuare,anche considerando vari principi attivi che hanno il medesimo meccanismo d'azione,non superare mai il numero consentito...Altro vantaggio è che fino al successivo evento piovoso non si rischia infezioni,quindi se non piove per 20 giorni,non occorre effettuare trattamenti antiperonosporici in questo lasso di tempo.... se invece il trattamento segue l'evento piovoso prima di tutto non sai se il fungo ha iniziato il suo periodo d'incubazione oppure se non è vi erano le condizioni per iniziarlo,non sai quando le macchie si manifesteranno,quindi sei costretto a tenere la vegetazione coperta anche in caso di mancata infezione... magari quando sei convinto che l'attacco non è avvenuto improvvisamente ti trovi il vigneto pieno di macchie d'olio...magari in concomitanza con eventi piovosi che rende poi difficile il controllo della malattia...e allora fai 2/3 trattamenti ravvicinati con prodotti costosi che però tirati in questa maniera possono andare incontro a possibili defaillance....questo è quello che è successo in quest'annata in varie zone d'Italia e alcuni prodotti hanno mostrato una tenuta non eccezionale,anzi in alcuni casi insoddisfacente...
                                          Il Fenamidone non è mai usato da solo ma in miscela col Fosetil-Al e anche con l'Iprovalicarb, fa parte del gruppo dei Qol,al massimo è consentito l'uso per non più di 3 trattamenti l'anno conteggiando anche trattamenti con gli altri principi attivi di questo gruppo, puoi usarlo in pre-fioritura non ci sono controindicazioni.
                                          Le piogge d'inizio estate 18/22 giugno hanno attivato un gran numero d'infezioni peronosporiche, probabile che quest'evento piovoso(se anche da voi si è verificato) sia la causa dell'attacco peronosporico di fine giugno-inizi luglio...per esserci infezione secondaria deve esserci per forza infezione primaria... sono i rami sporangiofori(la muffetta bianca sotto la macchia d'olio) a dare avvio alle infezioni secondarie...
                                          Mi scuso per la lunghezza del messaggio.
                                          Ciao Roberto.
                                          Ultima modifica di pierrpes; 20/09/2010, 21:29.

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                                          • X Pierrpes

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                                            Ti ringrazio per le spiegazioni, sei stato chiaro come sempre.

                                            Ciao Erasmo.

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                                            • Nel vigneto che sto bonificando si è verificato alla fine di agosto la rottura dell'acino, e ho effettuato un trattamento con cuprobenton.
                                              Adesso ad una settimana dal raccolto almeno l'80% dell'uva presente marciume acido e qualche muffa, ed inoltre alcuni grappoli sono totalmente verdi (e non penso maturino più).
                                              La forma di allevamento è a semi tendone, il terreno è piuttosto umido e fertile, la qualità è l'aglianico, tipico delle mie parti.
                                              Cosa posso fare l'anno prossimo per evitare questo problema?

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                                              • I grappoli verdi sono conseguenze di malattie,tipo mal dell'esca?
                                                Con terreno piuttosto umido cosa intendi? Fai inerbimento o lavori l'interfila?
                                                L'aglianico è soggetto a problemi di muffa e anche peronospora,nelle annate piovose e nelle zone con ristagno idrico.
                                                La rottura dell'acino è avvenuto per conseguenza di quale problema(acini troppo ricchi d'acqua,oidio,ecc.)?

                                                Ciao Roberto.

                                                Commenta


                                                • I terreni dalle mie parti sono situati tutti in collina, e generalmente sono soggetti a siccità durante l'estate.
                                                  L'aglianico (ellenico) è un vitigno che si è adattato bene alle nostre zone su portainnesto 420 A e i ceppi a metri 3x3, allevamento a raggiera modificata, in modo che la chioma della pianta d'estate faccia ombra sull'apparato radicale.

                                                  Nel mio caso la vigna è situata in fondo ad un avvallamento ed è circondata per lo più da una balza di terreno alta circa 15m, e in primavera l'acqua scorre sulla superficie del terreno, con continua presenza di nebbie mattutine.
                                                  Tutto questo nelle stagioni ordinarie, ma quest'anno, che è stato particolarmente umido, causa abbondanti piogge estive, la situazione è chiaramente peggiorata.

                                                  Nel periodo in cui il vigneto è rimasto incolto c'è stato un notevole sviluppo delle viti con tralci lunghissimi (anche 20m!), e si sono sviluppati enormemente rovi e altre infestanti, di conseguenza, per adesso, sono costretto a lavorare il terreno anche con vangatura e fresatura, altrimenti ricompaiono le infestanti.

                                                  Non ci sono manifestazioni di mal dell'esca in questo vigneto.

                                                  L'inerbimento da queste parti è una pratica sconosciuta!!! Ho pensato di seminare, per l'anno prossimo, del trifoglio alessandrino, cosa ne pensi?

                                                  Per quanto riguarda la rottura dell'acino ritengo che sia dovuta a eccessiva vigoria, ed anche a trattamenti forse non sufficientemente adeguati.

                                                  Spero di essere riuscito a fare un quadro della situazione.

                                                  Ciao Erasmo.

                                                  Commenta


                                                  • In collina,di solito, il terreno lavorato è soggetto ad erosioni quando piove in abbondanza,non so se anche da te succede questo,quindi limiterei le lavorazioni al solo periodo estivo,per evitare i problemi dovuti alla siccità.
                                                    Farei subito un sovescio per:
                                                    1)bonificare il terreno; 2)concimare il terreno;3) evitare fenomeni erosivi in caso di precipitazioni abbondanti.
                                                    Visto l'eccessiva vigoria del vigneto non farei una semina con essenze leguminose che sono fissatrici d'azoto quindi aumentano il quantitativo d'azoto nel terreno,e di conseguenza hai una maggiore vigoria e una maggiore predisposizione alle malattie,considerato poi che nella stagione invernale il terreno ha un eccesso d'acqua,opterei per un miscuglio di graminacee(nel tuo caso specifico orzo che è un'ottima pompa idraulica per eliminare gli eccessi idrici),e crucifere (senape,colza,ravizzone),che apportano fosforo e potassio.
                                                    Come periodo di semina il periodo migliore è l'inizio autunno(entro metà-fine ottobre).
                                                    Dopo aver lavorato il terreno,puoi fare anche una lavorazione più profonda con vangatrice e successivo sminuzzamento del terreno, semini a mano(a spaglio) o con seminatrice.
                                                    Normalmente in aprile si trincia tutto,col sovescio hai un duplice vantaggio: si evita la colonizzazione del vigneto da erbe infestanti, e si apporta sostanza organica al vigneto.
                                                    Questo è un suggerimento,sta a te valutare se nella tua azienda è attuabile o meno.


                                                    Ciao Roberto.

                                                    Commenta


                                                    • Ciao Roberto

                                                      Non ho problemi di erosione perchè il vigneto è situato su un terreno pianeggiante, con qualche metro di pendenza, bensì ho problemi di ristagno d'acqua nella maggior parte del terreno, ed inoltre essendo di natura argillosa la trattiene per molto tempo.

                                                      In primavera la vegetazione è regolare, ma a luglio e agosto continua a vegetare, e molti tralci raggiungono anche i 7m, con un apparato fogliare estremamente abbondante.

                                                      In primavera lascio l'inerbimento naturale fino a dopo i primi trattamenti, circa metà maggio, e inoltre non ho mai effettuato il taglio dei tralci.
                                                      Nei vigneti simili al mio, i viticoltori effettuano il taglio dei tralci nel mese di agosto o settembre, e qualcuno effettua anche vangatura in piena estate, al fine di arieggiare il terreno che trattiene troppa acqua.
                                                      E' possibile l'inerbimento nel periodo estivo al fine di assorbire nutrienti?
                                                      E' conveniente che faccia anch'io un taglio dei tralci vigorosi duranto l'estate?

                                                      Per quanto riguarda i trattamenti: ho iniziato con l'ossicloruro, poi Forum m, dopo 4 giorni il 12/05 sono comparse le macchie d'olio, segno evidente di un'evasione primaria, ho effettuato immediatamente un trattamento curativo, poi causa la continua presenza di rugiade e nebbie mattutine ho mantenuto costantemente la copertura con fosetyl+iprovalicarb, poi fosetyl+fenamidone. A luglio ossicloruro, dopodichè il 20 e 21 luglio ha grandinato ed in più in quel periodo ci sono state abbondanti precipitazioni. Successivamente il 27/07 ho trattato con zoxamina+rame ed il 30 c'è stata una precipitazione di oltre 90mm. Alla fine di agosto si è verificata la rottura dell'acino ed ho trattato con il cuprobenton.

                                                      Per l'oidio in genere è sufficiente lo zolfo bagnabile, perchè non ho problemi, e comunque a fine giugno ho fatto un trattamento con il Topas.

                                                      Vorrei sapere se in seguito alla rottura dell'acino avrei ottenuto risultati migliori utilizzando la bordolese invece del cuprobenton?

                                                      Ti ringrazio per le informazioni ed i consigli che mi hai dato, e soprattutto per la disponibilità.

                                                      Ciao Erasmo.

                                                      Commenta


                                                      • Non ho capito se d'estate avete periodi siccitosi,oppure l'acqua in eccesso l'avete anche d'estate,perchè uno sviluppo così eccessivo della vegetazione può essere dovuto a potature troppo corte,quindi la pianta reagisce producendo molta vegetazione(ma il quantitativo di uva come è: scarso o abbondante?)....oppure ad abbondanti concimazioni azotate che, abbinate ad un eccesso d'acqua, prolungano il periodo vegetativo della pianta... ma in che periodo raccogliete l'uva?...a portinnesti troppo vigorosi.
                                                        Perchè allora non lasci l'inerbimento tutto l'anno?
                                                        La cimatura la farei precocemente,subito dopo l'allegagione, perchè con la cimatura il germoglio rallenta lo sviluppo,si ha uno sviluppo di femminelle che nel tuo caso sarà abbondante,poi ripassi con la cimatrice entro i primi giorni di luglio per contenere lo sviluppo della vegetazione ed avere un'apparato fogliare formato per il periodo di maturazione dell'uva.
                                                        Riguardo ai trattamenti sapresti dirmi le date delle piogge(magari anche il quantitativo in mm) e le date dei tuoi trattamenti?
                                                        Mi è impossibile altrimenti capire se i trattamenti erano giusti o meno.
                                                        Ciao Roberto.

                                                        Commenta


                                                        • Fino a qualche anno fa d'estate c'era siccità, mentre da qualche anno il periodo estivo è molto piovoso, e per questo in quel vigneto ho problemi di ristagno d'acqua.

                                                          Il portainnesti è il 420 A, che nel periodo di mancata coltura si è eccessivamente sviluppato, tanto che sembra un 5 BB.

                                                          Riguardo alla potatura dobbiamo tener conto che la pianta si dirama in quattro branche ortogonali ed ognuna di esse si estende fino a 1,50m, su cui lasciamo 2 o 3 tralci consecutivi di circa cm 40, ed ogni pianta occupa 9 mq.

                                                          Riguardo ai grappoli dobbiamo considerare normalmente il numero di 100 per ogni vite, e in questo vigneto anche 120 grappoli per vite, ed ovviamente tra i grappoli non c'è spazio.

                                                          Non effettuo da anni nessun tipo di concimazione.
                                                          Qui la vendemmia si esegue nel mese di ottobre.

                                                          In quanto all'inerbimento qui cresce spontaneamente un'erba simile all'avena (potrebbe essere avena folle) che lasciata crescere a giugno supera l'altezza di 1,70m e quindi crea problemi per i trattamenti; poi quando essicca c'è pericolo che si incendi facilmente.

                                                          Solo a luglio avendo trattato con prodotti a contatto ho controllato il quantitativo di pioggia caduto,

                                                          Il 17 luglio ho trattato con l'ossicloruro;
                                                          il 20 grandine + 25mm acqua
                                                          il 21 grandine + 60mm acqua
                                                          il 23 idrossido rame+ossicloruro tetramico
                                                          il 24 35mm acqua
                                                          il 27 zoxamina+ossicloruro
                                                          il 30 95mm acqua
                                                          il 23/08 ossicloruro tetramico
                                                          il 31 cuprobenton

                                                          In seguito all'abbondante precipitazione del 30/07 nel terreno si è accumulata tantissima acqua e di conseguenza anche in agosto il terreno è rimasto costantemente umido, cosicchè l'eccesso di acqua ha provocato l'eccessivo ingrossamento dell'acino e conseguente rottura.
                                                          Per questo motivo chiedevo se sarebbe stato il caso di trattare con la bordolese al posto del cuprobenton.

                                                          Ciao Erasmo

                                                          Commenta


                                                          • Il tuo sistema d'allevamento è quello con gruppi di 4 viti a distanza tra loro tra i 20-30cm,con sesto 3x3m(oppure 2x2) con un palo al centro?
                                                            I 120 grappoli sono di tutte 4 le viti o solo di una vite?
                                                            Ma che gradazione fate normalmente e quanti ql di uva riuscite a raccogliere in un ettaro?
                                                            Il 420A dopo alcuni anni di sviluppo lento diventa più vigoroso...
                                                            sesti d'impianto troppo larghi,stimolano un maggior accrescimento...maggiore è lo spazio a disposizione di ogni pianta maggiore è la sua capacità di crescita...più le piante sono vicine, più devono competere tra loro,quindi si limitano a vicenda.
                                                            Riguardo all'inerbimento l'erba non va lasciata crescere in maniera selvaggia,ma occorre intervenire con un tagliaerba(o trinciattutto),per contenerne lo sviluppo.
                                                            Comunque sono sempre dell'idea che potresti provare il sovescio col miscuglio orzo,crucifere.
                                                            Perché da voi la cimatura la fate così tardi?
                                                            Prova in una parte del vigneto a fare la cimatura come ti suggerivo la volta scorsa, poi confrontala con la pratica normale del luogo e vedi se funziona oppure no.
                                                            Dici che non concimi e la pianta ha questo vigore,sicuro che il terreno sia adatto alla coltivazione della vite?

                                                            Riguardo ai trattamenti non credo che l'uso della bordolese avrebbe avuto un risultato diverso rispetto al cuprobenton,perchè la bentonite ha la caratteristica di assorbire l'acqua,e poi c'è sempre una parte di rame nel prodotto.
                                                            Quello che volevo capire è se quando hai iniziato a fare i trattamenti ancora non aveva piovuto, oppure sono stati effettuati dopo le piogge...certo che comparire le macchie 4 giorni dopo un trattamento con Forum MZ... o hai sbagliato le dosi...oppure il prodotto è sbagliato...
                                                            Ciao Roberto.

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                                                            • Guardando il vigneto dall'alto i fili di ferro formano una rete con quadrati di 3m per lato, all'incrocio dei fili di ferro c'è una vite sostenuta da un tutore, pertanto in un ha di superficie trovano posto solo 1100 viti, contro le 2660 della spalliera, ed ogni vite può produrre dai 15 ai 20 kg. Quindi una singola vite può produrre 120 grappoli.

                                                              Più o meno la gradazione è 12° alcoolici.

                                                              Riguardo alla cimatura io non la pratico, in quanto trattando sempre con il rame la vegetazione è stata sempre contenuta, trovo utile il tuo consiglio e l'anno prossimo la farò nel periodo che mi hai consigliato.

                                                              Il fosetyl quanto influenza la crescita dell'uva?

                                                              Riguardo ai trattamenti ho sempre trattato prima della comparsa delle macchie (48 ore).
                                                              In quel periodo non misuravo i mm di pioggia, per cui per pioggia intendo che ha piovuto per più di un'ora.
                                                              Il 21/04 i germogli avevano superato i 10 cm di lunghezza, il 22 c'era nebbia, il 23, 26 e 27 pioggia, 28 nuovamente nebbia.
                                                              Il 1/05 trattamento con ossicloruro al 35% 600 gr/hl.
                                                              Il 05/05 breve pioggia, il 06 pioggia abbondante, il giorno 08 Forum Mz 250 gr/hl. Il giorno 12/05 sono comparse le macchie ed ho trattato con un curativo. Penso che le macchie siano dovute alla pioggia del 27/04.

                                                              Ciao Erasmo.
                                                              Allego delle foto per dare un'idea delle condizioni del vigneto.
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                                                              Ultima modifica di E355; 06/10/2010, 19:50. Motivo: inserimento foto

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