Dal 14 giugno al 19 di giugno si sono verificati ben 107 mm di pioggia!
E nel giorno 22 luglio almeno 60 mm in un breve lasso di tempo,e come già accennato da dopo il 19 di giugno stò trattando con sali di rame,con risultati scarsi,mentre in un'altra vigna che si è trovata in situazione analoga alla mia da dopo il 19 di giugno si è trattato finora a cadenza settimanale con il Cymoxanil,vigna in cui era già stato usato in molti trattamenti anche nel 2013.
Ho avuto modo di visionare questa vigna ieri pomeriggio,e si riscontrano acini colpiti da peronospora larvata,ma niente di più!
Ora se l'uso ripetuto di una stessa molecola crea ceppi resistenti,in questa vigna sembra che quantunque si sia ripetutamente fatto uso del Cymoxanil,continui a funzionare! Non capisco!!
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Fitofarmaci e trattamenti su vigneto
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Un utente mi ha inviato del materiale tenico riguardante l'impiego di p.a. contro la peronospora.
Il rame è stato iniziato ad essere usato dal 1882 e solo dal 1950 si è fatto uso di derivati dallo zinco per poi usare prodotti sistemici dal 1970.
I sali di rame principalmente usati sono:solfato di rame combinato con idrossido di calce, ossicloruro di rame,idrossido di rame.
La peronospora ha un periodo d'incubazione variabile come deducibile dalla curva di MULLER del 1915,mentre il sistema di cura è stato,almeno per un cinquantennio,il metodo Baldacci.
Il periodo maggiormente suscettibile ad attacchi di peronospora è quello della fioritura,dove con la caduta della caliptra,il fiore è soggetto ad attacchi di peronospora.
Attacchi che si verificano prima portano il grappolo alla classica forma ad esse,quelli successivi portano comunque all'evasione del patogeno,ma se avviene più tardi,l'acino non può essere colpito,ma il fungo non è più in grado di sporulare.
Il danno si manifesta con il disseccamento degli acini,ed è chiamata "peronospora larvata".
I trattamenti vanno eseguiti prima di una pioggia,ora se fai il biologico e l'unico prodotto ammesso sono i sali di rame e la pioggia prevista capita in piena fioritura,trattare comporta la bruciatura del fiore,non trattare comporta un attacco di peronospora ed anche larvata.
Ed è quando mi è capitato quest'anno a metà del mese di giugno,quindi ho optato per un trattamento da fare prima che il peiodo d'incubazione terminasse con sali di rame,ed inspiegabilmente tale trattamento non ha sortito nessuno effetto.
Questo è quanto sinteticamente esponevo nel mio post precedente,a cui non è seguito nessun commento!
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Originalmente inviato da mauorfei Visualizza messaggioSo per certo che quest'anno ci sono ceppi particolarmente resistenti ad alcuni prodotti e che le ditte stanno studiandoli proprio per spiegarsi l'insuccesso di qualche principio attivo. Ripeto, io mi reputo fortunato quest'anno!
Mau
Fare trattamenti prima è stato impossibile!!
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la peronospora è un fungo che entra negli organi verdi, foglie, acini e raramente tralci attraverso gli stomi, da cui fuoriescono poi gli zoosporangi (la famosa muffetta bianca).
Dopo circa 10-15 gg dall'allegagione, gli stomi sugli acini si chiudono per sempre, e, il fungo, non potendo uscire, si organizza con la forma larvata, cioè dando quel colore bluastro alle bacche.
Ecco perchè la difesa antiperonosporica è fondamentale fin dopo l'allegagione, perchè dopo, di fatto, interessa solo le foglie delle femminelle, pur importanti nella maturazione.
So per certo che quest'anno ci sono ceppi particolarmente resistenti ad alcuni prodotti e che le ditte stanno studiandoli proprio per spiegarsi l'insuccesso di qualche principio attivo. Ripeto, io mi reputo fortunato quest'anno!
Mau
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L'argomento è gia oggetto di discussione in " patologie e trattamenti",
La peronospora ha attaccato contemporaneamente sia foglia che grappoli,ma sono i grappoli in cui il patogeno non è stato bloccato in tempo utile ad essere soggetto alla larvata.
Ormai è un inutile accanimento terapeutico,con spese di fitofarmaci e gasolio!
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Peronospora larvata
Il forte attacco di peronospora, a causa delle abbondanti e continue piogge, sembra essersi fermato sulla vegetazione, ma sui grappoli sembra proprio di no.
Io sono nuovo del mestiere ma i contadini non si ricordano un attacco del genere di peronospora larvata (el gran moro)
Non ho ben capito come si propaghi sul grappolo ma soprattutto quali prodotti usare per bloccarla. La mia paura, già il nome lo dice, è che piano piano, strisciando appunto come una larva, si porti via buona parte del raccolto anche perchè qui al nord stanno gia ritornando le piogge.
Voi come vi comportereste?
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Ciao Maurizio,a parte che sembra che sia restato da solo a tentare di dare qualche risposta,ma è sempre un piacere leggere un tuo scritto!
Le ultime notizie sul Fosetyl di al sono che è tossico,ma non mi è chiaro per chi!
Nel mio intervento,facevo riferimento al fosfito di potassio,visto che in un'altra discussione è emerso che l'utente l'ho potrebbe aver usato al dosaggio di 3Kg/Ha.
Per la peronospora,stando alle mie informazione,ha colpito abbastanza in parecchie regioni d'italia!
Il discorso per cui determinate molecole non si siano attivate,è noto mà..... è successo anche dove mai erano state usate in precedenza,anzi i danni sono anche maggiori rispetto a vigne trattate solo con rame!
Ho avuto modo di constatare gli effetti in una vigna,dove su nove trattamenti negli ultimi cinque si è anche fatto uso del Cimoxanyl,di come si stiano verificando evasioni ad un mese di distanza dall'evento infettante!
Nelle vigne trattate con Erre Sei Albis,il disastro è totale!
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tutto perfetto caro E355. Io però sapevo che l'etilfosfito di alluminio aveva anche un'azione direttamente tossica per il patogeno, oltre all'induzione di resistenza causata dalla produzione di fitoalessine.
Qui da noi, in Umbria, soprattutto nella zona di Montefalco, ci sono stati colossali problemi con la peronospora.
Purtroppo in molti casi la situazione è dovuta al reiterato uso degli stessi prodotti negli anni, venduti dai consorzi agrari, sempre quelli, uno o due al massimo.
Sicuramente si sono creati ceppi resistenti. Gente che ha fatto 9-10 trattamenti si ritrova con produzioni danneggiate al 70-80 %.
Personalmente ho fatto 5 trattamenti, alternando fosetil (a volte con rame) e dimetomorf senza aver praticamente nessun problema di peronospora se non qualche sporadica macchia d'olio sulle femminelle.
Per l'oidio sono 5 anni che parto con i primi 2 trattamenti con methyldinocap e poi vivo di rendita.
Importantissimo anche ridurre i turni se piove spesso, almeno a 7-8 giorni, e questo l'ho imparato su queste belle pagine!
Ciao a tutti!
Mau
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Solfato di rame
Va usato con la calce,che svolge due funzione,spostare il ph da acido a neutro,fungere da collante sulla vegetazione.
Mio padre effettuava trattamenti con "la verderame" e per un ettolitro d'accqua usava ben 2 kg di Solfato di rame ed uno di calce.
Erano tempi in cui non si seguiva un metodo di trattamento,poi sono venuti tanti prodotti.
Attualmente il trattamento va effettuato nelle 24-48 ore prima di una pioggia,tenento conto che un Mancozeb regge circa 30mm di pioggia,il rame 40mm,
Mentre un fosfito che viene assorbito dalla pianta non è soggetto a dilavamento,ma non contrasta il patogeno,induce la pianta a difendersi,cosa che succede solo quando si è superato un limite di quantitativo assorbito,ma non c'è protezione per il grappolo,da qui la necessità dell'aggiunta di un altro principio attivo.
In previsione di una pioggia abbondante,il rame non è sufficiente ed è il caso di usare la Zoxamide.
Piove ed ho la vigna scoperta,posso tentare un intervento nel tempo massimo di 48 ore dall'evento con p.a. curativi!
Ma i risultati sono incerti.
Ossicloruro di rame tetramico
La limitazione imposta del quantitativo di rame annuo per ettaro,ha portato alla formulazione di forme di rame che svolgono l'attivita antiperonosporica a ridotti dosaggi,ma nei trattamenti PREVENTIVI.
Considerato che un vecchio ossicloruro di rame al 50% veniva usato a 700-800 grammi per ettolitro in trattamenti effettuati al raggiungimento dell'80% del periodo d'incubazione,e si comprende anche perchè in situazioni attuali le infezioni non si riescono a bloccare.
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fosfito di potassio e solfato di rame
Originalmente inviato da stefano57 Visualizza messaggioNella zona del Soave a seguito delle abbondanti e continue pioggie abbiamo grossi problemi con la peronospora che attacca grappoli e femminelle
Io sto trattando con rame ossicloruro, fosfiti e dimetomorf e "io spero che me la cavo"
Ieri però sono andato al consorzio e mi hanno consigliato di trattare , per bloccare la malattia, con solfato di rame puro alla dose di 250 - 300 gr/hl.
Cosa ne pensate?
Le dosi che mi consiglia il consorzio mi sembrano eccessive e in mancanza di esperienza non me la sento. Però io avevo pensato di inserire oltre all'ossicloruro (200 gr/hl al 35% come il Duke) anche del solfato di rame (max 70 -100 gr/hl) aggiungendo poi del fosfito di potassio 300 gr/hl.
Avrei così un'azione del rame sia lenta che immediata a cui si aggiunge l' azione sistemica del fosfito a protezione delle femminelle.
La mia paura è che miscela fra fosfito e solfato di rame sia incompatibile
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Originalmente inviato da stefano57 Visualizza messaggioCaspita io uso proprio l' ossicloruro tetraramico al 35% (Duke) con dosaggi
di 170- 210 gr/hl
Perchè non va bene?
Usato all'80 % del periodo d'inoculazione vanno dati almeno 150 g di rame metallo da ossicloruro,perchè è il più simile come azione al solfato di rame.
Ma a macchie ormai evase,resta solo di bloccare la sporulazione ( muffetta bianca sotto le macchie ) e il dosaggio va aumentato.
Con un ossicloruro al 35 % il dosaggio è di 600 g / hl,dove 35 x 6 = 210
Con la bordolese vai dai 700 ad 1,2 kg / hl.
Restano utili i trattamenti con il fosfito di potassio al fine di preservare le femminelle utili per portare a maturazione l'uva superstide.
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Caspita io uso proprio l' ossicloruro tetraramico al 35% (Duke) con dosaggi
di 170- 210 gr/hl
Perchè non va bene?
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Per i grappoli c'è poco da fare! per evitare la sporulazione il rame potrebbe essere utile,usando l'ossicloruro ( non tetramico ) il quantitativo di rame metallo deve superare i 200 g/hl.
Il solfato di rame andrebbe usato ad 1 Kg/hl più 500 grammi di calce,usato puro di certo blocca ma è molto caustico!
Va altrettando bene una buona poltiglia bordolese al 20 %,comunque ti troverai ulteriori grappoli bruciati dopo questo tipo di trattamento con rameici.
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peronospora e solfato di rame
Nella zona del Soave a seguito delle abbondanti e continue pioggie abbiamo grossi problemi con la peronospora che attacca grappoli e femminelle
Io sto trattando con rame ossicloruro, fosfiti e dimetomorf e "io spero che me la cavo"
Ieri però sono andato al consorzio e mi hanno consigliato di trattare , per bloccare la malattia, con solfato di rame puro alla dose di 250 - 300 gr/hl.
Cosa ne pensate?Ultima modifica di stefano57; 15/07/2014, 16:16.
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Per cortesia mi date qualche nome commerciale di prodotti che contengono fosfiti di potassio e rame?
Grazie
P.S. se non è possibile qui anche in pvt
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Originalmente inviato da cincinnato Visualizza messaggioSul vigneto è arrivata anche la grandine ?
Pensavo potesse esserci stato un'attacco di oidio che con la pioggia ha provocato le rotture della buccia ma non riesco a capire....
Ciao e grazie, Stefano
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Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggioCiao ragazzi, disturbo per chiedere ai più esperti di cosa si tratta, nella foto che vedete (grappolo di moscatello) ci sono degli acini che iniziano a spaccarsi, non so più che pesci pigliare, la vigna globalmente è sana ma purtroppo iniziano i primi sintomi di malattia......
Ormai ho perso il conto di quanti trattamenti ho già fatto quest'anno (forum Wg, r 6 albis, ora forum r, flint, zolfo in polvere e bagnabile, ma è una lotta impossibile, solo da inizio Luglio son già caduti 115 mm, e 11 giorni su 12 con rovesci o pioggia
Grazie, Stefano
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Ciao ragazzi, disturbo per chiedere ai più esperti di cosa si tratta, nella foto che vedete (grappolo di moscatello) ci sono degli acini che iniziano a spaccarsi, non so più che pesci pigliare, la vigna globalmente è sana ma purtroppo iniziano i primi sintomi di malattia......
Ormai ho perso il conto di quanti trattamenti ho già fatto quest'anno (forum Wg, r 6 albis, ora forum r, flint, zolfo in polvere e bagnabile, ma è una lotta impossibile, solo da inizio Luglio son già caduti 115 mm, e 11 giorni su 12 con rovesci o pioggia
Grazie, Stefano
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Buon giorno a tutti vignaioli d'Italia,
i fosfiti di potassio fino a quando vanno usati. Io ho fatto l'ultimo trattamento il 22 giugno. Può bastare?
saluti
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Non saprei che altro aggiungere alla già ottima ed esaustiva risposta di di E355
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L'R 6 della Ravit,6 % di Mancozeb e 36 % di rame sotto forma d'ossicloruro,è un preventivo tradizionale ,che va usato primo di una pioggia,e regge fino a 30 mm di pioggia come Mancozeb e 40 mm come ossicloruro,il trattamento,se non dilavato,dura fino a che la nuova vegetazione non raggiunge i dieci centimetri a partire da dopo il trattamento.
L'R 6 Bordeaux,miscela di Fosetyl di al + Solfato di rame è un semistimeco antidilavante preventivo;dove il Fosetyl,come tutti i fosfiti,copre la vegetazione,mentre il rame protegge il grappolo,sempre fino ai 40 mm di precipitazione.
E' inutile fare due trattamenti a breve spazio di tempo con due prodotti validi a se stanti.
Per fare un trattamento ottimale in questo periodo usa l'R6 a 300 grammi /hl ed aggiungi 350 ml / hl di fosfito di potassio,o fosfito di magnesio,se hai problemi con il disseccamento del rachide.
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Buongiorno a tutti,
avrei una domanda per GON:
non voglio complicarmi (e complicarti) la vita, ma avendo ancora una scatola di fungicida R6 (scatola blu per intenderci) acquistato da mio padre anni addietro (il prodotto sembra integro), volevo sapere se posso ancora usarlo sulle mie viti, considerando che i trattamenti li effettuo attualmente con R6 erresei bordeaux WG (misto a zolfo sistemico).
Potrei applicare l'R6 per esempio due giorni dopo l'R6 bordeaux?
E' sconsigliabile oppure non vi sono controindicazioni? (so che l'R6 non è più in commercio).
Non dico assolutamente di miscelare i due prodotti ma vorrei sapere se il sistemico può essere usato in alternanza con quello da contatto (...fino ad esaurimento scorte ovviamente) o se è meglio disfarsene.
Ringrazio
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Le auxine
Si tratta di ormoni studiati fin dai primi del novecento quando se ne definì l'importanza biologica.
Il termine auxina descrive la sua funzione di sostanza di crescita nelle cellule vegetali. Fra le diverse auxine che possiamo rinvenire nei tessuti vegetali l'acido 3-indolacetico risulta particolarmente importante come fattore di crescita. Tale sostanza è prodotta grazie all'intervento di un aminoacido: il triptofano. Per stimolare la pianta e produrre naturalmente l'acido 3-indolacetico, il gruppo ricerche CIFO ha messo a punto uno specifico formulato a base di triptofano: ERI 23.
Questo ormone si può apportare alle piante anche tramite forme auxino-simili di sintesi, la più comune di tutte è l'acido Alfa-naftalenacetico.
Si tratta di un fitoregolatore che influisce sulla fisiologia vegetale in modo analogo alle auxine naturali e che viene utilizzato in diversi formulati.
L'acido alfa-naftalenacetico stimola la divisione e la distensione cellulare ed influenza in particolare alcuni processi di differenziazione come la radicazione.
E nota infatti l'influenza sulla radicazione delle talee. Nei formulati RIGENAL L e RIGENAL P il giusto dosaggio di NAA permette di influire positivamente sul numero delle radici prodotte.
Un'altra importante azione delle auxine è la partenocarpia. Si tratta in pratica dello sviluppo di frutti (es. melo) da ovari non fecondati. In questi casi l'NAA per le pomacee induce la produzione dei frutti come se questi fossero stati fecondati e quindi si possono avere produzioni normali o aumentate anche in condizioni avverse di impollinazione.
Fra i fitoregolatori OIFO con azione allegante troviamo ALFRUT.
I fruttiferi presentano spesso la manifestazione della caduta anticipata dei frutti ormai arrivati a maturazione. Questo fenomeno chiamato abscissione è determinato dall'acido abscissico (vedi oltre) e si verifica tutte le volte che la quantità di auxine si abbassa.
Fra tutte le auxine, l'acido alfa-naftalenacetico (contenuto in FRAL 3) ha rivelato le migliori prerogative per prevenire il fenomeno della cascola. Questo fitoregolatore incrementa la riproduzione cellulare nella zona di distacco del picciolo, impedendo cosi la differenziazione del tessuto di separazione, che causa il distacco del frutto dalla pianta.
Un effetto più generale sulle piante, dato dal NAA, si ha sulle foglie che sviluppano una maggiore superficie e la fotosintesi clorofilliana viene incrementata, con un conseguente aumento di produzione di sostanze nutritive, aumento della crescita e maggior sviluppo sia delle piante che della produzione di fiori.
Vai e fattelo cambiare, non andare a fare "caXXate" sulla vigna
addirittura in questo articolo (LINK) è impiegato come spollonante!!!
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Buon giorno,
Ho comprato, sbagliando, un concime fogliare tipo. alfa- naftanenico (mi hanno detto che è un ormone sintetico fa veci di concime fogliare) al posto di concime fogliare fosfito di potassio.
Devo trattare i vigneti. Che mi succede se li butto al posto dei fosfiti di potassio che io volevo? Mi sapete dire quanto ho sbagliato?
saluti
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Confermo quel che ha detto vori, io la uso per le drupacee, bolla del pesco, monilia (drupacee) e ticchiolatura di pero e melo. Comunque se nel tuo prodotto non è contemplata per la vite non rischiare.Ciao
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Buona sera,
anche io ho fatto la stessa domanda l'anno scorso, senza avere risposta. Comunque ho capito da me che la dodina è molto forte per i vigneti (caustica) e la usano solo per certe infezioni nelle drupacee, pescheti, albicocchi ecc.
saluti
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Qualcuno di voi ha mai usato la dodina come antiperonosporico?
Grazie in anticipo per le risposte
ciao
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Originalmente inviato da vori Visualizza messaggioBuon mattino,
ma E355, io non ci capisco molto.
se vado alla farmagricola , e gli leggo sta pappardella, quello mi risponde: e allora?
Sig. E355 fammi un nome commerciale per poter acquistare qualcosa.
grazie
Quello di magnesio va usato contro il diseccamento del rachide.
Per i dosaggi rifarsi a quando scritto da Vitality.
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Buon mattino,
ma E355, io non ci capisco molto.
se vado alla farmagricola , e gli leggo sta pappardella, quello mi risponde: e allora?
Sig. E355 fammi un nome commerciale per poter acquistare qualcosa.
grazie
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