Primo trattamento ieri con 200 lt/ha e:
metiram (2,5 kg/ha di polyram), fosetil alluminio (2 kg ha di Kelly),
un pò di dimetomorf (0,3 di Quantum) e spiroxamina (0,7 di prosper)
In zona mia (pianura colli berici) avevano già fatto 1 trattamento la scorsa settimana che da me non ho ritenuto necessario.
Il consiglio del servizio di lotta integrata prevede solo prodotti per contatto entro sabato ma viste le condizioni meteo ho avuto un pò di paura e ho fatto il mix. Ma non sono l'unico vedo!
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
Fitofarmaci e trattamenti su vigneto
Collapse
X
Collapse
-
Il motivo del calo è molto semplice: se con un atomizzatore normale si usano per esempio 600 lt/ha ai primi trattamenti e la dose è di 200 g/hl allora i conti sono facili. Le dosi indicate sono quelle per una parete vegetativa al massimo della vigoria: perchè usare 2 kg di mancozeb per trattare poche foglioline??? Inutile straconcentrare il prodotto! Ancora più senso ha il discorso per quanto riguarda prodotti che lavorano per accumulo nella pianta come fosfiti di potassio o fosetil alluminio.
Pienamente ragione dò a entrambi, invece, quando parliamo di prodotti che agiscono per sublimazione come lo zolfo bagnabile e (in parte) il metrafenone.
I meccanismi di azione sono questi.
In ogni caso non arrivo mai a superare il 75% della dose massima indicata perchè l'attrezzatura che uso mi consente di avere un 25-30% in meno di perdite per derive.
Di conseguenza, il calo è ampiamente giustificato.
Tra parentesi, da 10 anni tratto in questo modo. L'attrezzatura fa la differenza. Ma non è questo il luogo dove parlare di atomizzatori/nebulizzatori.
Ciao!
Lorenzo
Lascia un commento:
-
x mauorfei
concordo con te, io vado alla dose minima in etichetta o al 80% di questa sempre riferita ad ha, considerando che si utilizza circa la metà del volume di h2o rispetto agli interventi a piena parete quindi la soluzione risulta essere più concentrata.
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio...
Più o meno ho distribuito il 60% delle dosi indicate in etichetta (non c'è molta vegetazione da coprire...).
...
Lorenzo
Invece non sono molto convinto sulla riduzione della quantità di principio attivo indicata in etichetta a causa della poca vegetazione. Penso infatti che la dose indicata sia quella realmente efficace: se poi c'è poca vegetazione, calerò il quantitativo d'acqua da usare, chiuderò qualche ugello, ma non abbasserei il rapporto prodotto/acqua.
Però è una mia idea, e vorrei sapere da altri se è esatta.
Mau
Lascia un commento:
-
Dipende tutto da che tipo di pressione della peronospora ti aspetti, da che vegetazione hai, dalle condizioni atmosferiche... le variabili sono moltissime!
Di sicuro la maturazione delle oospore con le piogge preparatorie di marzo è stata (ahimè) ottima!
I terreni della mia zona sono pieni di acqua e la peronospora è una brutta bestia su molte varietà di uva: non voglio correre rischi eccessivi.
Del mio trattamento l'unica cosa veramente iperprudenziale è il dimetomorf: non credo di aver avuto un'infezione ma ho voluto restare tranquillo.
La vegetazione qui è pienamente ricettiva ora e l'accrescimento molto rapido.
Ciao!
Lorenzo
Lascia un commento:
-
Lorenzo sei partito già bello carico....anche qui nelle mie zone il tempo è bizzoso,io non ho ancora trattato,penso di iniziare giovedì ma volevo andare solo di copertura (pasta Caffaro+Tiolene)...sarà poco prudente?
Lascia un commento:
-
Ho trattato oggi con mancozeb, fosetil alluminio, dimetomorf e spiroxamina.
Praticamente una bomba chimica!
Il mancozeb (75%) a 1,2 kg/ha per un'azione di copertura.
Il fosetil alluminio (80%) a 1,5 kg/ha per un'azione sistemica.
Il dimetomorf (50%) a 0,2 kg/ha per scongiurare eventuali infezioni partite ieri notte.
La spiroxamina (50%) a 0,4 lt/ha per iniziare a "pulire" un po' l'oidio. Ribatterò al prossimo trattamento e poi proseguirò con zolfo.
Più o meno ho distribuito il 60% delle dosi indicate in etichetta (non c'è molta vegetazione da coprire...).
Ora vediamo quanta pioggia arriva: quest'anno la campagna sarà impegnativa e non sarà facile azzeccare i trattamenti.
Tratto con un nebulizzatore Martignani-KWH ma degli atomizzatori/nebulizzatori si parla e si è parlato abbondantemente qui http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=2632
Ciao!
LorenzoUltima modifica di LorenzVigna; 30/04/2013, 20:32.
Lascia un commento:
-
questi sono risposte un po + consone all'argomento! per curiosità che macchina usi per lavorare a 85l/Ha?
Lascia un commento:
-
Non sei l'unico che ha trattato, dai!
Io ho fatto una passata il 25 aprile con rame e zolfo. Poca vegetazione, quindi poco prodotto (1 lt di Flowbrix e 1,5 kg di zolfo bagnabile per ettaro) e poca acqua (85 lt/ha).
Tra ieri e stanotte in compenso ha fatto degli acquazzoni di notevole intensità e in 4 giorni la vegetazione è cresciuta moltissimo: sto infatti valutando di entrare oggi e domani con mancozeb e dimetomorf per stare un po' più tranquillo.
Da questo trattamento inizio a "caricare" la pianta anche di fosfito di potassio/fosetil alluminio per dormire sonni più tranquilli.
Prendere la peronospora ai primi trattamenti sarebbe un disastro e con le piogge preparatorie che ci sono state quest'anno i vigneti sono delle bombe di inoculo pronte a esplodere!
Per quanto riguarda l'oidio invece faccio un paio di trattamenti ora con spiroxamina e poi proseguo con lo zolfo.
Lorenzo
Lascia un commento:
-
ma io sono l'unico che ha trattato (il sangiovese) con mancozeb e karatane star?
Lo zolfo l'ho usato 3 settimane fa insieme all'olio per problemi di coccinilia...
Lascia un commento:
-
poltiglia bordolese su vite.....aiuto
salve, ragazzi non ho trovato la sezione delle presentazioni, ma lo faccio qua, sono giuseppe da catania e mi sono iscritto a questo forum perchè lo trovo interessante ed esaustivo, essendo proprietario di un appezzamento di terreno alle pendici dell'etna a metri 900 s.l.m., dove coltivo un piccolissimo vigneto di mq 500.Ora il mio problema e che, a seguito del mio primo trattamento con poltiglia bordolese(poltiglia disperss), avvenuto 10 gg fa (50 g ogni 10l di acqua), ieri mi sono accorto che la superficie delle foglie è come ustionata, sopratutto nei punti dove la poltiglia è risieduta maggiormente, francamente sono un po preoccupato, perchè so che l'irrorazione si deve evitare solo durante la fioritura, ma ora ho germogli lunghi mediamente 5cm. L'unico dubbio che mi è venuto è che ho usato per l'irrorazione una pompa che uso anche per irrorare l'erbicida, ma preciso che ad ogni uso la lavo per bene, ora vi chiedo se questa può essere la causa oppure può capitare che le foglie si ustionino cosi con delle dosi moderate? Posto una foto
grazie anticipatamenteAttached Files
Lascia un commento:
-
Fra tutti quelli provati finora, il Mormino è il prodotto più scorrevole.
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da etna Visualizza messaggioDovrei comprare zolfo ramato 3% in polvere. Ho chiesto a due rivenditori in provincie diverse. Uno mi ha proposto zolfo "Mormino" l'altro "Cartabellotta". La differenza di prezzo è interessante. Ma la marca conta e se sì quanto conta?
Quindi puoi controllare le etichette e verificare che ci siano le scritte "assenza di elementi estranei" ecc.
Leggendo le etichette troverai le differenze anche per quanto riguarda la "consistenza" (più o meno polverizzato). Ovviamente, tanto più è fine, tanto maggiore sarà la qualità.
Ciao!
Lorenzo
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da SteManto Visualizza messaggioSempre usato sia il bagnabile che quello in polvere (1-2 volte alla stagione) mai avuto problemi di malattia.
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da pagura giuliano Visualizza messaggio......... ad un indebolimento strutturale della pianta.
Originalmente inviato da pagura giuliano Visualizza messaggio......... ad esempio io uso ormai da anni rame in pietra in aggiunta a comune grassello come anti peronosporico.
fatte le precisazioni, ritengo che se nei tuoi 20 ettari non mai hai avuto problemi significativi di peronospora e oidio è segno che la tua zona è già di per se un ostacolo al proliferare delle infezioni.
Lascia un commento:
-
Un saluto a voi tutti.
La mia modestissima esperienza (coltivo 20 ettari di vigneto), mi ha portato a capire che la chimica estrema (cimoxanil,spiroxmina,mancozeb ecc, ecc) usati in modo schematico nel corso degli anni portano ad un indebolimento strutturale della pianta. Intendo dire che essa non é piu in grado di reagire alle avversità che di volta in volta si viene a trovare.
Detto quest , non dico che una pianta di vite può debellare da sola un attacco di oidio o peronospora senza interventi umani di copertura, ma può sicuramente limitare i danni con attacchi ripetuti, usando prodotti non di chimica estrema come sopra citati, ad esempio io uso ormai da anni rame in pietra in aggiunta a comune grassello come anti peronosporico.Ultima modifica di LorenzVigna; 09/03/2013, 07:29. Motivo: Corretta ortografia, vedi due messaggi sopra. Peronospora si scrive con la O (e non "peronospEra").
Lascia un commento:
-
non ho resistito !!!!!!!!!!
dopo quasi 15 anni torno a parlare di tecnica. Che bellezza !!!!!!!!!!
la mia esperienza mi ha portato a consigliare degli interventi con zolfo in povere nella fase di pre-chiusura grappolo, quando le temperature consentono una vaporizzazione migliore dello zolfo e l'umidità non è ancora troppo elevata.
parliamo della seconda metà di giugno
un tempo si interveniva anche all'apertura delle gemme sempre con lo zolfo in polvere e, anche se le temperature erano basse per una ottimale efficacia, creava un punto di partenza un po meno aggressivo.
Lascia un commento:
-
Nella mia azienda analizzo i costi di produzione con altre metodiche, sicuramente lo zolfo giallo in polvere ha costi leggermente diversi (circa 50 cent al kg) da quelli menzionati e in più è difficoltoso nella sua distribuzione,(venti, piogge ) ed ha una resa per ettaro inferiore , rispetto ad uno zolfo bagnabile, irrorato con una buona macchina,e comunque credimi per l'attacco di oidio che hai avuto nel 2011 con un'azione preventiva , nel mese di marzo, non avresti avuto problemi .Ultima modifica di LorenzVigna; 09/03/2013, 07:28. Motivo: Il verbo avere al presente (io ho, tu hai, egli ha... essi hanno) prevede l'H! Non è un optional!
Lascia un commento:
-
Per chi ha la possibilita di far uso di un solfaratore può fare trattamenti andi oidici con buona economia ( 25 kg di zolfo in povere costano 6 euro!).
Dagli anni 50 in poi ho visto effettuare questo tipo di trattamenti nel periodo post fioritura,come pure quache anziano viticoltore mi diceva che tale tecnica era usata anche negli anni trenta.
Poi già negli anni sessanta si è usato aggiungere zolfo all'acqua dei normali trattamenti,ma come dicevo si son da sempre fatti trattamenti polvurolenti dopo la fioritura,ma ben pochi al mio paese effettuavano anche un trattamento con germogli di due o tre centimetri.
Venendo ai nostri tempi si è sempre più diffuso l'uso di prodotti moderni,come pure c'è stato un ritorno all'uso dei solfaratori,ma chi ha seguito questa specifica discussione,ha avuto modo di costatare la mia quasi avversione per i fitofarmaci ad azione sistemica e citotropica.
Tuttavia non avendo la possibilita di usare un solforatore,necessariamente devo far ricorso all'uso di prodotti diversi dallo zolfo,e poi l'oidio al contrario della peronospora sverna nella pianta e a parer mio va anche combattuto all'interno della pianta.
Come dicevo precedentemente,nel 2011 ho subito un forte e diffuso attacco d'oidio,e questo nel mese d'agosto ( come si può verificare in quel periodo nella discussione patplogie) che non poteva essere originario di quel specifico anno,ma di certo proveniva da quello precedente.
Lascia un commento:
-
Fare trattamenti preventivi con zolfo bagnabile ,per me rimane una tecnica economica, (considerando i costi dei vari antioidici sistemici in commercio) anche se non c'e rischio imminente di avere un attacco. Ricordo il 2008, un violento attacco di oidio mi fece perdere 5 ettari di chardonnay, e diverse centinaia di euro!!!
Lascia un commento:
-
A seguito dell'esperienza dell'estate del 2011,quando ho subito un forte attacco d'oidio,nel 2012 ho dovuto fare un'accurata lotta contro l'oidio,ed oltre a far uso di zolfo bagnabile,ho dovuto integrare anche con prodotti eradicanti,al fine di debellare il patogeno.
Ora la tecnica di dare zolfo alle viti prima ancora che iniziano il germogliamento è cosa antica,ed in genere viene esguita con zolfi polvurolenti,tuttavia a parer mio,l'intervento si rende necessario quando in precedenza si è subito un attacco di oidio,o si presume una possibilità che si sia verificato,proprio in virtu dello svernamento che il patogeno fa nella pianta.
Ma in condizioni ordinarie o normali la ritengo una pratica superflua ed uno spreco economico e di tempo,porrei maggiore attenzione all'immediato periodo di post fioritura,quando per vari ragioni la vite è più esposta e sensibile ad un attacco d'oidio.
Lascia un commento:
-
ciao lorenzvigna preciso che nella mia zona per primi trattamenti si intende tralcio ancora dormiente a legno cioè prima settimana di marzo con questa pratica noi debbeliamo le spore del fungo che svernano sotto la corteccia della pianta.Ultima modifica di LorenzVigna; 09/03/2013, 07:27.
Lascia un commento:
-
10 kg per ettaro di zolfo bagnabile?!??! Ai primi trattamenti tra l'altro?!?!? E' un'enormità!!!!!!!
Io faccio tutta la campagna con 3-4 kg/ha!
Ricorda che lo zolfo può risultare fitotossico: vero è che quando si effettuano i primi trattamenti le temperature sono abbastanza miti, ma ciò non giustifica questo spreco.
Ciao!
Lorenzo
Lascia un commento:
-
Salve a tutti io sono un nuovo membro di questo forum che trovo molto interessante volevo chiedere ai piu esperti un parere riguardo una pratica che io eseguo ogni anno nei primi trattamenti antioidio ed é quella di usare 10 kg di zolfo bagnabile piu un litro di olio bianco per ettaro cosa ne pensate?tenendo conto che coltivo principalmente uva chardonay non molto lontano dalla costa marina del lazio
Lascia un commento:
-
X satao
In effetti l'intendo è proprio quello di proteggere i tagli da eventuali patogeni.
Comunque personalmente inizio i trattamenti sempre con rame (preferisco l'ossicloruro di rame ),anche perchè la germogliazione sui tralci non è uniforme,pertando il rame dovrebbe rallentare la crescita dei più precoci,ed uniformare per i trattamenti successivi.
L'anno scorso ho effettuato il primo trattamento con ossicloruro di rame +zolfo bagnabile,mentre al successivo ho fatto uso di spiroxamina.
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da mauro lorenzo Visualizza messaggioPer 100 litri di acqua, insieme al rameico, ho messo 2 litri di latte fresco intero; considera che io uso l'irroratrice a batteria a spalla. Per il prossimo anno sono ancora indeciso se iniziare l'esperimento già dall'inizio dei trattamenti in quanto qualche perplessità mi rimane, comunque spero sia una discussione stimolante per poter sempre più tentare di ridurre al minimo la chimica nelle vigne.
Lascia un commento:
-
Originalmente inviato da grupel Visualizza messaggiosarebbe interessante sapere anche le dosi
Lascia un commento:
-
Ciao Maurizio,e buone feste.
Anche se l'anno trascorso non abbia presentato particolari patologie,almeno per la peronospora,l'oidio si è comunque ripresentato nelle vigne infettate nel 2011,dove ovviamente non è stato curato a fondo.
Come già dicevo precedentemente è interessante avere maggiori informazioni sull'uso del latte,che a parer mio,non potra andare oltre la protezione preventiva.
Saluti e di nuovo auguri.
Lascia un commento:
Lascia un commento: