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Prezzi legna da ardere

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  • darkgio
    ha risposto
    purtroppo è così, tutto in nero, i prezzi sono quelli,anzi se te la vai a caricare all'imposto si parla di 7 euro. quasi quasi conviene andarla a comprare che tagliarla.

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  • raffablog
    ha risposto
    Ciao a tutti, sapete consigliarmi (in privato) un commerciante di legna della provincia di cuneo o torino? Cerco legna per termostufa quindi mi serve roba di qualità. grazie

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  • Mav76
    ha risposto
    Originalmente inviato da darkgio Visualizza messaggio
    dalle mie parti aggira intorno ai 8/10 euro portata a casa, mista di carpino,leccio e cerro

    Sono dei folli, 11,50 Euro/q.le e' gia' un prezzo scandaloso......

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  • darkgio
    ha risposto
    dalle mie parti aggira intorno ai 8/10 euro portata a casa, mista di carpino,leccio e cerro

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  • lellov
    ha risposto
    Ciao a tutti, qualcuno mi sa consigliare (in privato) un fornitore nella zona di Saronno-Arese??? - Grazie.
    Lello

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  • sam85
    ha risposto
    Originalmente inviato da DavideMI Visualizza messaggio
    Cmq tra qualche gg. vi faccio sapere anche qualcosa su robinia di provenienza Italiana dato che ho appena ordinato una trentina di q sempre in tronchi a 7 euro/q.
    P.s. lo stesso agricoltore la vende anche spaccata in pezzi a 12 euro/q.
    5 Euro per la lavorazione, al qle ??? Mi sembra un furto...
    Come mi sembra ingiusto vendere la legna in tronco a 7 al privato, non la compro neanche io a quel prezzo e di decine di migliaia di qli all'anno, li vendo e li lavoro.

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  • DavideMI
    ha risposto
    eppure è così...

    tutti gli anni a Rivolta d'Adda si svolge una fiera alla quale c'è un'espositore che offre appunto quella legna a quel prezzo... io ancora non l'ho mai comprata ma un paio di amici miei si e si sono trovati benissimo....
    Forse le differenze di prezzo sono anche imnputabili al fatto che da quelle parti hanno cantieri di raccolta veramente efficienti e i loro costi sono + bassi che da noi.
    Cmq tra qualche gg. vi faccio sapere anche qualcosa su robinia di provenienza Italiana dato che ho appena ordinato una trentina di q sempre in tronchi a 7 euro/q.
    P.s. lo stesso agricoltore la vende anche spaccata in pezzi a 12 euro/q.

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  • s_riki
    ha risposto
    sono d'accordo in tutto.
    Il fatto che la legna venga venduta a un prezzo così basso è come già detto frutto inoltre dello stesso mercato
    chiunque può mettersi a vendere legna da ardere dall'oggi al domani, sia che la produca, sia che la rivenda solamente, in ambedue i casi l'investimento iniziale è molto basso.
    (almeno nella fase iniziale..)
    Quante volte abbiamo visto individui improvvisati in meno di un giorno offrire legna persino col porta a porta?
    Il problema del costo irrisorio a mio parere del nostro prodotto finito è in massima parte nel lavoro nero e sommerso.
    Non a caso pure a forlener 2005 è stato teatro di un convegno..
    quante persone avete perso perchè pur facendo un prezzo basso e mi riferisco a 12,13 euro
    trovavate il pensionato o il piastrellista che gliela portava a 7 al quintale?vero o presunto che sia..
    giudico inoltre inattuabile un prezziario della legna da ardere proprio per queste situazioni.
    Inoltre vorrei fare notare una cosa..
    spesso ci lamentiamo del lavoro nero, della concorrenza sleale di salariati che si mettono a fare il nostro lavoro per hobby e comunque portano via vendite..
    ma dovremmo fare un'esame di coscienza riguardo al nero che fanno le nostre stesse aziende, a quanti operai in nero ci sono nel nostro mondo,sul libro paga di aziende forestali note e non..
    si fa presto a scandalizzarsi, ma siamo anche noi che a volte non paghiamo nemmeno il minimo ai nostri operai (specie se in nero)
    e in più quante aziende investono sulla sicurezza e la formazione del proprio personale?
    pochissime per non dire nessuna..
    e se lo fanno è solo per adempiere ad obblighi legislativi..
    è più facile spendere 50000 euro per l'ultimo modello di trattore che pagare corsi di formazione agli operatori, o munirli dei DPI.
    La legna costa poco, è vero,troppo poco, ma finche saremo noi stessi con i nostri stessi comportamenti a dimostrare che è frutto di un lavoro non qualificato (boscaiolo = disadattato nella mentalità collettiva) non penso che potremmo pretendere di più.

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  • 86
    ha risposto
    Originalmente inviato da DOPPIATRAZIONE Visualizza messaggio
    Salve,

    il mio post e' per chi dice che la legna a 12-13 Euro al qle. pronta all'uso e' pagata il giusto.
    Io non sono un professionista della legna ma neppure un profano, e per diletto (leggi passione), per uso famigliare e amici a volte e perche' i boschi ce li hai e devi tenerli in ordine, un po' di legna (100 qli circa) all'anno la faccio.

    Pur essendo mediamente attrezzato (3 mts, trattori, rimorchi, cingolato con forca post x esboscare , cavi vari, sega a nastr, spaccalegna verticale, ecc ecc.) tante, ma tante volte mi sono detto "per fare una fatica cosi' e'meglio parsela portare a casa a 12/13 Euro qle....

    Chi compra legna e non è mai andato in un bosco creda che soprattutto in certi boschi dove a malapena stai in piedi la fatica che si fa non viene per niente ben pagata dal prezzo della legna....infatti qui si dice (ma penso anche altrove) che la legna ti scalda 2 volte...1 chiaramente quando la bruci....e l'altra molto prima, quando la prepari...

    Saluti.
    si,
    anche da noi si dice che la legna ti scalda ogni volta che la tocchi, per farla, per spezzarla,per metterla al coperto e d'inverno.
    sono comunque daccordo con quello che dice doppiatrazione.

    Lascia un commento:


  • wyssen
    ha risposto
    ovviamente non si può pensare che nessuno lavori sottocosto.
    la spiegazione di come si possa fare, in ordine è questa:
    1) vendere legna verde o quasi - non con due stagioni di stagionatura - in questo modo non vi è calo di peso (25% di differenza)
    2) vendere legna senza determinare il peso in modo esatto - qui ci sta almeno un 20% di differenza senza dare troppo nell'occhio (senza arrivare agli estremi di un personaggio in zona che mi ha offerto 50 q.li di legna su un daily che ne portava si e no 20 - e fa almeno quattro viaggi al giorno).
    3) vendere senza fattura o ricevuta fiscale (differenza del 10%)
    4) non pagare contributi sui salari (50% di differenza sui costi di manodopera)
    5) ... è inutile continuare. In questo modo sono già dimostrati i prezzi più bassi e si sono ampiamente salvaguardati gli utili dello pseudoimprenditore. La correttezza è però un'altra cosa....

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  • boscarolo
    ha risposto
    Originalmente inviato da gepedue Visualizza messaggio
    Sono anch'io d'accordo con l'analisi sei costi fatta da nexuss e da wyssen, e sul fatto che la legna sia venduta sottocosto, però, siccome nulla avviene per caso, sono da ricercare le cause di tale fenomeno.
    A mio avviso la causa principale stà nella natura stessa del bene in oggetto, sulla sua abbondante disponibilità nonostante gli intralci burocratici, sul semplice accesso a tale disponibiltà da parte di un numero altissimo di operatori, professionali e non, e sullo scarso valore aggiunto apportato dalla lavorazione (non in termini della quantità del lavoro, ma sulla sua semplicità: chiunque è in grado di fare a pezzi un albero e di metterlo nel bagagliaio dell'auto).
    Per assurdo, se il gasolio zampillasse nei boschi di certo non costerebbe 130 € ql. e se la legna, prima di essere bruciata, dovesse essere oggetto di lavorazioni altamente tecnologiche avrebbe un prezzo ben diverso. Non solo per i costi di lavorazione, ma principalmente per il fatto, che tali lavorazioni, sarebbero esclusiva di poche grosse aziende che potrebbero fare cartello per il prezzo, come del resto avviene per il petrolio. A quel punto, però, diverrebbe anche un facile bersaglio per le imposte ed avremmo la legna a 100 € ql.
    A parte le fantasie penso che il prezzo della legna, come di molte altre cose sia dato dalla domanda e dall'offerta, quindi, fino a quando esisterà un'offerta che riesce a proporre legna a 10 € sarà difficile discostarsi da quella cifra.
    Come sia possibile che si riesca ad offrire a questi prezzi è stato già ipotizzato.
    Ritengo molto difficile l'applicazione di prezzi imposti, operazione già complessa in genarale che diventa quasi impossibile quando, come nel caso della legna, il più delle volte c'è il passaggio diretto dal produttore al consumatore. Difficile anche ipotizzare di imporre un prezzo minimo per coloro i quali la vendita della legna rappresenti un'attività occasionale: purtroppo, o fortunatamente, ognuno ha il diritto di vendere il suo prodotto al prezzo che vuole.

    Ciao.
    D'accordo con la tua analisi.
    Comunque Argon70 con una semplicissima frase ha già inquadrato il tutto: che a questi prezzi il rapporto lavoro/fatica=ricavo economico sia basso ci puo stare.
    Che si venda sottocosto...è quantomeno ridicolo specie se riferito a professionisti del settore.
    Poi se la vendita è una tantum nel bilancio aziendale....

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  • davscal
    ha risposto
    Ciao a tutti sono nuovo del forum ,volevo chiedere se qualcuno consce qualche rivenditore di legna da ardere nella zona nord di Milano per capire meglio zona Garbagnate milanese ,bollate ,saronno ecc.

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  • DOPPIATRAZIONE
    ha risposto
    Salve,

    il mio post e' per chi dice che la legna a 12-13 Euro al qle. pronta all'uso e' pagata il giusto.
    Io non sono un professionista della legna ma neppure un profano, e per diletto (leggi passione), per uso famigliare e amici a volte e perche' i boschi ce li hai e devi tenerli in ordine, un po' di legna (100 qli circa) all'anno la faccio.

    Pur essendo mediamente attrezzato (3 mts, trattori, rimorchi, cingolato con forca post x esboscare , cavi vari, sega a nastr, spaccalegna verticale, ecc ecc.) tante, ma tante volte mi sono detto "per fare una fatica cosi' e'meglio parsela portare a casa a 12/13 Euro qle....

    Chi compra legna e non è mai andato in un bosco creda che soprattutto in certi boschi dove a malapena stai in piedi la fatica che si fa non viene per niente ben pagata dal prezzo della legna....infatti qui si dice (ma penso anche altrove) che la legna ti scalda 2 volte...1 chiaramente quando la bruci....e l'altra molto prima, quando la prepari...

    Saluti.

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  • gepedue
    ha risposto
    Sono anch'io d'accordo con l'analisi sei costi fatta da nexuss e da wyssen, e sul fatto che la legna sia venduta sottocosto, però, siccome nulla avviene per caso, sono da ricercare le cause di tale fenomeno.
    A mio avviso la causa principale stà nella natura stessa del bene in oggetto, sulla sua abbondante disponibilità nonostante gli intralci burocratici, sul semplice accesso a tale disponibiltà da parte di un numero altissimo di operatori, professionali e non, e sullo scarso valore aggiunto apportato dalla lavorazione (non in termini della quantità del lavoro, ma sulla sua semplicità: chiunque è in grado di fare a pezzi un albero e di metterlo nel bagagliaio dell'auto).
    Per assurdo, se il gasolio zampillasse nei boschi di certo non costerebbe 130 € ql. e se la legna, prima di essere bruciata, dovesse essere oggetto di lavorazioni altamente tecnologiche avrebbe un prezzo ben diverso. Non solo per i costi di lavorazione, ma principalmente per il fatto, che tali lavorazioni, sarebbero esclusiva di poche grosse aziende che potrebbero fare cartello per il prezzo, come del resto avviene per il petrolio. A quel punto, però, diverrebbe anche un facile bersaglio per le imposte ed avremmo la legna a 100 € ql.
    A parte le fantasie penso che il prezzo della legna, come di molte altre cose sia dato dalla domanda e dall'offerta, quindi, fino a quando esisterà un'offerta che riesce a proporre legna a 10 € sarà difficile discostarsi da quella cifra.
    Come sia possibile che si riesca ad offrire a questi prezzi è stato già ipotizzato.
    Ritengo molto difficile l'applicazione di prezzi imposti, operazione già complessa in genarale che diventa quasi impossibile quando, come nel caso della legna, il più delle volte c'è il passaggio diretto dal produttore al consumatore. Difficile anche ipotizzare di imporre un prezzo minimo per coloro i quali la vendita della legna rappresenti un'attività occasionale: purtroppo, o fortunatamente, ognuno ha il diritto di vendere il suo prodotto al prezzo che vuole.

    Ciao.

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  • Argon70
    ha risposto
    Originalmente inviato da nexuss666 Visualizza messaggio
    ...la legna, oggi come oggi, viene venduta sottocosto e non di poco.
    Ringrazio pubblicamente i rivenditori che fanno la fame per noi! Se mi dici che si guadagna poco, ti posso credere, ma che ancora ci si rimette...
    Originalmente inviato da nexuss666 Visualizza messaggio
    Tenuto presente che il potere kilocalorico della legna è di circa 1/3 quello del gasolio, basta fare l'equazione 13 € per 3 = 39 per avere la paretiticità al gasolio; il gasolio costa circa 130 € al ql per cui si vede bene che il prezzo della legna è quasi quattro volte meno quello del gasolio. Per metano e gas, basta fare la solita proporzione e si vede l'assoluto scollamento dalla realtà del prezzo della legna.
    Si, ma per scaldarsi a gasolio, metano e gpl, basta schiacciare un bottone...la legna è un "leggermente" meno pratica..., inoltre è anche più difficile stabilire la reale resa, in quanto la percentuale di umidità è fortemente variabile...quindi secondo me paragoni del genere non hanno senso! Devi anche spiegare a che tipologia di lega da ardere ti riferisci, perchè ci sono anche gli scarti di segheria e falagnameria, e là il discorso cambia.

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  • wyssen
    ha risposto
    mi trovi perfettamente d'accordo.
    la nostra azienda vende, con estrema fatica, la legna segata, spaccata, pesata e secca, IVA compresa a euro 17,00 al q.le (per piccole forniture entro 10 km). ovviamente nel tempo non abbiamo incrementato i clienti (ma nemmeno ne abbiamo persi).
    per quanto detto nei vari interventi sopra, tale quotazione non rispecchia ancora i parametri di una corretta analisi di costo, nello stesso tempo però la concorrenza lavora a 10-13 euro. Per questo motivo la legna da ardere è diventata di importanza marginale sul fatturato complessivo dell'azienda.
    siamo disponibili pertanto a qualunque iniziativa volta a riportare nei parametri di correttezza e remuneratività questo mercato, caratterizzato nella media, da una scarsa conoscenza dei parametri economici che regolano il funzionamento di qualsiasi azienda che può chiamarsi tale (non confondiamo ricavi con utili, apparenza con realtà, rischio imprenditoriale remunerato meno del lavoro dipendente....)
    a presto.

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  • nexuss666
    ha risposto
    Mi ha fatto molto piacere vedere che quanto ho scritto ha riscontrato l'accordo di tutti. vorrei aggiungere qualche cosa in più rispetto a quanto detto, sempre per avvalorare il fatto incontrovertibile che la legna, oggi come oggi, viene venduta sottocosto e non di poco.
    Tenuto presente che il potere kilocalorico della legna è di circa 1/3 quello del gasolio, basta fare l'equazione 13 € per 3 = 39 per avere la paretiticità al gasolio; il gasolio costa circa 130 € al ql per cui si vede bene che il prezzo della legna è quasi quattro volte meno quello del gasolio. Per metano e gas, basta fare la solita proporzione e si vede l'assoluto scollamento dalla realtà del prezzo della legna.
    Quello che mi farebbe piacere, sarebbe la possibilità di riuscire a riunire tutti i venditori di legna al dettaglio ed all'ingrosso, per poter definire - con dei sistemi di monitoraggio precisi - i prezzi corretti da applicare alla vendita della legna.
    Tutto questo in funzione anche del fatto che negli ultimi tempi, grazie a delle visioni della realtà da parte degli organi governativi preposti, completamente distorta, la difficoltà a procedere ai tagli boschivi o di alberi in genere, aumenta in modo costante: ho sentito dire, dalle mie parti, che l'intenzione della forestale, provincia, regione e quant'altri hanno voce in capitolo, è quella di fare in modo che si riducano sempre di più i tagli dei boschi e delle piante in genere.
    Questo, perchè fondamentalmente, la maggior parte di tali personaggi, viaggiano senza conoscere assolutamente i dati del settore - disponibili da qualsiasi parte - e fanno loro degli slogan assolutamente falsi.
    Per questo motivo, noi della provincia di Siena, ci stiamo consorziando per poter presentare le nostre rimostranze con maggior forza e così poter tutelare il settore lavorativo.
    Lo stesso bisognerebbe poter fare per creare dei listini di tipo nazionale.
    Ma vi rendete conto che 7 gr di polvere di caffè più un goccio di acqua calda, vengono venduti alla stessa cifra di 7 kg di legna? E un bar che vende normalmente 300 caffè al giorno - con pochissima fatica e spesa - è come se vendesse 21 ql di legna segata e spaccata????
    Solo per fare un piccolo esempio, ma ce ne sarebbero migliaia.....
    Grazie per quanti vorranno rispondermi.

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  • Mav76
    ha risposto
    Originalmente inviato da sam85 Visualizza messaggio
    Se si trova in Austria e Slovenia legna da lavorare a soli € 6,5 al quintale per l'anno prossimo me ne procuri sui 50-60.000 q.li...
    Ormai son finiti i tempi con quei prezzi, adesso se vuoi legno di buona qualità proveniente da est europa devi pagare di più. Ciao!!!
    Confermo, a meno di 7/7,5 Euro/q.le nessuno te li porta i tronchi.

    Io abito a 8 km dalla Slovenjia, un paio di miei fornitori hanno rinunciato al discorso legna per dedicarsi solo alla fornitura di tavolame.

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  • sam85
    ha risposto
    Originalmente inviato da DavideMI Visualizza messaggio
    Altrimenti ci si può rivolgere all'estero, consorziandosi con qualche amico e facendone arrivare un tir intero dalla Slovenia o dall'Austria... (ovviamente in verghe) ad un prezzo variabile tra 6,50 e 7 euro al quintale
    Se si trova in Austria e Slovenia legna da lavorare a soli € 6,5 al quintale per l'anno prossimo me ne procuri sui 50-60.000 q.li...
    Ormai son finiti i tempi con quei prezzi, adesso se vuoi legno di buona qualità proveniente da est europa devi pagare di più. Ciao!!!

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  • DavideMI
    ha risposto
    prezzi.... variabili

    dalle nostre parti prezzi più bassi li possono offrire i manutentori del verde, che hanno legna a prezzo iniziale pari a zero e che spesso dovrebbero pure pagare per smaltirla.... In questo caso si tratta di essenze miste (c'è quasi sempre del pioppo) e talvolta non proprio secca.... I prezzi però sono spesso bassissimi
    Altrimenti ci si può rivolgere all'estero, consorziandosi con qualche amico e facendone arrivare un tir intero dalla Slovenia o dall'Austria... (ovviamente in verghe) ad un prezzo variabile tra 6,50 e 7 euro al quintale

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  • boscarolo
    ha risposto
    Avevo capito che quello non fosse un guadagno netto pro capite, altrimenti avremmo una nazione di boscaioli.
    Era un'analisi di massima(ma proprio massima), se vogliamo entrare nello specifico bisognerebbe appunto sapere quante persone si devono dividere il ricavato ed il tempo impiegato per lavorare il tutto...e una serie di altri parametri.
    Ma nell'esempio a cui facciamo riferimento non era considerato altro che il guadagno totale e mi sono di conseguenza adeguato nell'esprimere il mio parere.

    Forse l'unico parametro inequivocabile è il guadagno orario finale...tanto per farsi un'idea.

    Infatti...mi sono riferito agli investimenti per evitare di considerare anche le spese iniziali nella conta del guadagno annuale.

    I 30.000 q.li annuali li ho valutati esclusivamente considerando la tipologia di legname presente nella mia zona, che richiederebbe un lavoro immane.
    Tanto per intenderci,un'impresa boschiva nata con intenti professionali, si è trasferita dopo un'anno in trentino,stanchi di tagliare e lavorare stuzzicadenti.
    Un grossista locale lavora circa 70.000 q.li annuali(per notizie riferite,non lo conosco personalmente)ma si limita "alla trasformazione" comprando legna in stanga e rivendendola lavorata.
    Da questo il mio ritenere 30.000 q.li un bel mucchio.

    Comunque,come per qualsiasi altro lavoro, al di là di analisi di ogni tipo credo che poche imprese boschive(imprese, non gente come me che...come quest'anno ha tagliato 1200q.li e ne ha lavorati 500) lavorino in perdita solo per il contatto con la natura e l'aria aperta.
    Puo sembrare un concetto semplicistico ma ....effettivamente se, come convengo, 13 euro/q.le è un buon prezzo(anzi tirato tirato) chi la vende a meno lo fa solo per la gloria?

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  • Actros 1857
    ha risposto
    Originalmente inviato da boscarolo Visualizza messaggio
    Quello che scrivevo poco sopra....a me 60.000 euro sembrano un buon guadagno.
    Ma se non sai quante persone si devono "spartire" quello che tu chiami bel guadagno, come fai a dire che è un lavoro che rende?
    Se poi devi far conto che ci devi togliere tasse ed oneri...
    Ovvio che ammortizzare gli investimenti richiede qualche tempo,però liquidati i debiti.
    Beh...che una volta ammortizzati i debiti il guadagno aumenta lo sa anche il più inetto in economia...
    Originalmente inviato da boscarolo Visualizza messaggio
    Certo che 30000 all'anno è una bella massa di roba da lavorare.
    Se non sai cosa voglia dire lavorare legna da ardere come attività principale è logico che ti spaventano 30mila quintali, ma ti assicuro che è il quantitativo per un magazzino medio come giustamente dice nexuss.
    I prezzi citati da Nexuss sono reali per lavorazioni boschive che, come detto, non coinvolgono macchinari quali teleferiche o macchine da esbosco particolari, altrimenti per me andrebbero aggiuti un paio di euro al quintale...

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  • wyssen
    ha risposto
    buongiorno.
    ritengo la stima di nexuss666 è completa ma secondo me leggermente sotto media per quanto riguarda la mia zona (alta montagna), dove basse provvigioni/ha e necessaria meccanizzazione (teleferiche) portano i costi in alto.
    considero pertanto il legno in piazzale a non meno di 8/9 euro/q.le (gli stessi prezzi che sostengo per acquistare legname).
    ragionevole il calo del 30%, che tiene conto anche degli sfridi di lavorazione (cortecce, segatura)
    noi lavoriamo la legna con una piccola macchina (swartz 320) che sicuramente ha produzioni molto modeste. prendo per buono pertanto 1,5€/q.le (anche se noi sicuramente abbiamo costi maggiori)
    consegna e pesata secondo me incidono di più (nostra consegna tipica: 15 q.li - avrei 7,5 euro per la consegna ma non bastano di sicuro se considero una tariffa chilometrica adeguata - poi devo considerare il costo della pesata od il costo di ammortamento della pesa se propria - ne considero almeno 1,5 per non infierire).
    a questo punto sono ad almeno 13,5-14,5 €/q.le di soli costi.
    se consideriamo poi spese generali ed utili di impresa (15%+10% come qualunque altro lavoro) arrivo a 16,8-18,1
    poi l'IVA ? - arrivo a quasi 20€/q.le o sto sbagliando da qualche parte ?
    a disposizione per qualsiasi confronto

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  • boscarolo
    ha risposto
    Quello che scrivevo poco sopra....a me 60.000 euro sembrano un buon guadagno.
    Ovvio che ammortizzare gli investimenti richiede qualche tempo,però liquidati i debiti.

    Certo che 30000 all'anno è una bella massa di roba da lavorare.

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  • nexuss666
    ha risposto
    Definizione prezzo legna da ardere

    Buongiorno a tutti.
    E' da un pò che non entravo nel forum principalmente per mancanza di tempo.
    Ho una ccoperativa di lavorazioni boschive per cui, ho a che fare con il prezzo della legna sia all'ingrosso che al dettaglio.
    Vorrei che quanti mi leggono tengano presente un semplice fatto: la legna mediamente sviluppa un terzo del potere chilocalorico del gasolio.
    Ora se moltiplichiamo per 3 il prezzo corrente della legna dalle mie parti - 13 € spaccata e portata a casa - si ottiene 39 €! Il gasolio, ad oggi, costa intorno ai 130 € il quintale(parlo per i privati).
    Si nota immediatamente che siamo a meno di un terzo del costo fra uno e l'altro!!!!
    Quando sento di prezzi sotto ai 13 € per la legna, mi vengono i brividi e non di freddo!! Il dramma nel quale versa il nostro settore è principalmente causato dal fatto che non esiste chiarezza poichè la maggior parte delle vendite avviene a metro cubo che varia da 3.7 ql a 8 a seconda del tipo di legna e della stagionatura: a voi le giuste conclusioni.
    Un piccolo esempio di formazione del prezzo della legna da ardere:
    2 € al ql per il taglio
    1.5 € per l'acquisto del bosco;
    1 € al ql per lo smacchio;
    1 € al ql per il carico;
    1 € al ql per il trasporto in magazzino;
    1.5 € al ql per la lavorazione;
    0.5 € al ql per la consegna;
    circa il 30% di calo da verde a secca per cui, 8.5 x 30%= 11.05 € al ql è mediamente il costo di lavorazione della legna da ardere!!!!!
    Spiegatemi come si può vendere al di sotto di cifre intorno ai 13 €.
    Inoltre, spiegatemi come ci si può cambiare macchina tutti gli anni come uno di voi scriveva.
    Considerate che un magazzino medio può lavorare circa 30.000 ql all'anno che moltiplicato per 1.95 di margine - sempre che vada tutto bene - da un reddito prima delle tasse e degli oneri di circa 60.000 €.
    A conti fatti ....................
    Accetto qualsiasi suggerimento in merito.

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  • zapajos
    ha risposto
    A Voi che siete indubbiamente espertissimi, volevo porvi una domanda!

    ho la possibilità di acquistare un bosco a ciliegio puro al 90%, il bosco è situato in pioanura, le piante hanno un diametro medio di 25-30 cm, è facilmente raggiungibilòe.

    fatte queste premesse vorrei sapere quanto possa valere all'incirca un bosco di questo tipo, cioè quanti €/q?
    Le piante in piedi cioè l'abbattimento, sezionatura ed esbosco a mio carico!
    in termini generali.

    grazie se qualcuno vorrà aiutarmi!!!!

    saluti

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  • Argon70
    ha risposto
    Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
    Bisognerebbe sapere se la paga e se lo fà...
    La compra (dalle mie parti ci sono praticamente solo abeti e larici), prevalentemente faggio e acacia, in varie pezzature e poi la commercializza...mi sembra che si rifornisca parte in Toscana e parte nell'est Europa...

    Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
    Quello che uno mostra, non può essere preso a mò di "redditometro".
    E' giusto Mefito, però normalmete certe spese le fà uno che sta bene...

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  • boscarolo
    ha risposto
    Hai pienamente ragione,conosco gente con un fardello di "debiti" che mostra aquisti da ben altri(e alti)redditi.
    Però ha ragione anche Argon70,almeno quei quattro-cinque commercianti seri della mia zona proprio masochisti non sono.

    Poi il concetto di guadagno è alquanto variabile.....per me 30.000 euro annuali sono un bel malloppo,ad altri potrebbero sembrare briciole.

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  • mefito
    ha risposto
    Originalmente inviato da Argon70 Visualizza messaggio
    Insomma..., dove mi rifornisco io, il commerciante (e lavoratore, è un'attività a conduzione famigliare), cambia ammiraglia da 70.000euro ogni anno e mezzo-due, tanto male non deve essere...
    Negli ultimi anni poi hanno aperto altri due rivenditori di legname nella mia zona...mi sembra strano che ci siano così tanti masochisti votati al fallimento...!
    Bisognerebbe sapere se la paga e se lo fà,se è solo con i proventi di questa attività.
    Quello che uno mostra, non può essere preso a mò di "redditometro".

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  • Argon70
    ha risposto
    Insomma..., dove mi rifornisco io, il commerciante (e lavoratore, è un'attività a conduzione famigliare), cambia ammiraglia da 70.000euro ogni anno e mezzo-due, tanto male non deve essere...
    Negli ultimi anni poi hanno aperto altri due rivenditori di legname nella mia zona...mi sembra strano che ci siano così tanti masochisti votati al fallimento...!

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