Giusto per ricordarvelo, qua si parla di prezzi della legna da ardere, per disquisire sui consumi orari dei termocamini esiste l'apposito thread.
Ciao
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Prezzi legna da ardere
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Perdono!!!
Originalmente inviato da tigrotto Visualizza messaggionon è che esageri un pò con le cifre ?..o hai un albergo da scaldare ?
A Settembre 2007 ho sostituito il mio vecchio camino aperto con un termocamino di una nota marca.
Il termocamino alimenta 9 radiatori di dimensioni mediograndi per un volume totale da riscaldare di 480 metri cubi (circa 160 metri quadri commerciali con una volta di oltre tre metri).
Per andare a regime il termocamino, da tabella, dovrebbe consumare circa 10 Kg/h di legna... io ne carico circa 8.
Quest'anno l'inverno è poi stato più rigido dello scorso.
Lo scorso inverno mi limitavo parecchio, nel senso che in casa non avevo più di 17,5°C... ciò nonostante, a conti fatti, ho speso circa 1000 euro di gas (ovviamente compreso quello per l'acqua sanitaria e la cucina!!!).
Quest'anno ho 20°C in quasi tutta la casa e vivo MOOOLTO meglio.
Il camino "mangia" 8 Kg/h di legna circa e occorre considerare che dal venerdì sera funziona ininterrottamente (o quasi) fino alla domenica sera...
In media quindi faccio fuori QUATTRO quintali a settimana...
SOPRA HO SCRITTO 45 Q IN DUE SETTIMANE... MA ERANO MESI!!! ME NE SONO ACCORTO ORA!!!
Poi se la legna non è "bella" i miei 4 quintali magari sono 3 e mezzo... tolta l'acqua!
Se non ho fatto male i conti quest'anno arriverò a spendere 950 euro solo per la legna... ma con TRE gradi in più in casa!!! E bisogna considerare che quest'anno, appunto, faceva molto più freddo... inoltre sono stato a casa 15 giorni sotto Natale: 12 quintali li ho fatti fuori solo in quei giorni...
Poi ho preso contatti con un venditore (credo davvero onesto ed esperto) di Borgo val di Taro (BO) che tratta solo quercia locale dei suoi boschi (tutto cerro) stagionata circa un anno già spaccata ad € 14,00 al quintale... mi pare buono!!!
I miei 950 euro sarebbero stati qualcosina in meno!!!
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non è che esageri un pò con le cifre ?..o hai un albergo da scaldare ?
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Caspita!!! ma consumi circa 400 q.li di legna a invernata ???
Sono circa 5.000 euroni, pensa se consumassi gas o gasolio.
Anzi non pensarci che è meglio...
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mannaggia alla legnaia!!!
In primavera mi dovrò necessariamente attrezzare...
per ora ho una legnaia relativamente piccola (45/50 quintali - 9 mst) che fino allo scorso inverno bastava, ma ora, con il termocamino che, oltre a tante soddisfazioni, mi da parecchio da fare caricandolo con 7-10 Kg/h di legna mi ritrovo a prosciugare i miei 45 quintali nel giro due mesi...
solitamenet acquisto la legna nei mesi di marzo o aprile e riesco a spuntare anche un prezzo relativamente migliore di quello tardo-autunnale, però la mia scorta termina verso sant'Ambrogio o poco più!
Ecco che mi ritrovo ad ordinare la legna a metà Dicembre: più umida, magari con qualche bel pezzo fresco di taglio e con prezzi leggermente più alti.
Mannaggia alle legnaie piccole!!!
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infatti ..una votla la gente capiva che per avere legna secca si doveva pensarci prima e prenderla in anticipo..
io ho ancora alcuni clienti(la minoranza) così.
te la prendono in estate inizio autunno quando sanno che non sei di corsa come in dicembre gennaio .
adesso pretendono roba secca la vigili di natale e pretendono pure prezzi assurdi, il più delle volte ti fanno sempre la scenata dicendo che dal vecchio del paese la pagano meno..
che poi il più delle volte è il primo che passa, gli lascia giù 15 quintali passandoglieli per 25 e se ne va tutto contento..
e io quando vedo quelle cosa prima mi giravano le balle..
adesso rido...
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ce gente che tratta partite di 40 60 qli poi ti telefona e dice" per ora mi bastano 6 10 qli max e pretende che il prezzo rimanga lo stesso " magari devi fare 15 km + ritorno...magari propio nel periodo invernale dove il secco e' molto difficile trovarlo...
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Guest repliedOriginalmente inviato da boscarolo Visualizza messaggioInfatti nella mia zona tutti i commercianti di legna locale prima del prezzo richiedono quantità e luogo di consegna.
Se si devono consegnare 5-6 q.li di legna a 25km di distanza ....alcuni si rifiutano...due euro in piu al q.le ci stanno tutti.
o si forfetta la consegna indipendentemente dai quintali o se la vengono a prendere in macchina...
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Originalmente inviato da paolino215 Visualizza messaggioIn effetti me lo sono chiesto anch'io... mai come in questi ultimi tempi ho trovato commercianti che mi propongono l'olivo.
Ma quanto ne cresce?
Magari è greco... boh...
Poi ho un'altra domanda:
si è detto, giustamente, che non possiamo vanificare l'eco compatibilità della legna con migliaia di Km di trasporto verso l'Italia da paesi esteri; ma come faccio io, consumatore italiano, ad essere certo della provenienza della merce?
Devo fidarmi del commerciante, o sbaglio?
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Età stimata del bosco? Diametro prevalente delle piante?
Natura del terreno(pendenza, roccioso)
L'esbosco come puo essere effettuato?
Queste variabili influiscono sulla valutazione reale,puoi anche informarti sui prezzi medi della zona.
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Avendo i boschi vendo un po' di legna ogni anno , niente di eccezionale , non sono un boscaiolo professionista e per di più' sono da solo non ho nessuno che mi aiuta. Lo scorso anno ne ho venduti 600 ql a gente vicina a casa mia .......... il più' lontano distava 12 km. La legna da ardere che ho venduto è per il 50% rovere e per il rimanente 50% robinia , faggio e castagno. L'ho venduta a 10 euro/ql a pezzi piccoli già pronta per la stufa e a 8.50 in pezzi da circa 1.2 metri che deve ancora essere tagliata e spaccata. Il prezzo che ho fatto è equo??? Qua da me altri vendono la legna ma sono più' cari , io per fare il prezzo ho seguito il mercato di Pavia.
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vendita piante in piedi
Buongiorno a tutti. Trovo molto interessanti ed istruttivi i temi trattati in questo forum.
Sono proprietario di alcune piccole particelle di bosco ceduo misto a prevalenza di faggio nella parte meridionale del Bellunese, che mi sono state lasciate da mio padre.
Con l'occasione di un giro in montagna, mi sono dedicato a cercarne i confini di alcune.
Nel paese di origine si è sparsa la voce del mio girovagare e sono stato contattato da una ditta di taglio piante per una particella molto comoda con strada anche camionabile.
Credo sia una buona occasione per dare una ringiovanita al bosco.
Ho visto i prezzi della legna da ardere di faggio, ma non ho idea di quanto si possa ottenere per la vendita in piedi delle piante dalle quale la ditta intende ottenere legna da ardere.
Vista la mia ignoranza in materia, qualcuno mipuò consigliare su come comportarmi nel definire un giusto prezzo per me e la ditta?
Buona discussione a tutti
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Infatti nella mia zona tutti i commercianti di legna locale prima del prezzo richiedono quantità e luogo di consegna.
Se si devono consegnare 5-6 q.li di legna a 25km di distanza ....alcuni si rifiutano...due euro in piu al q.le ci stanno tutti.
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Vorrei spostare la discussione "prezzo" sulla focalizzazione di un parametro che io ritengo fortemente determinante per il prezzo, ovvero la quantità di legna richiesta dal cliente.
Qualche post prima c'è gente che dice di volerne chi 5/6 chi 10 quintali.
Naturalmente capite che il viaggio che si fa è lo stesso, e salvo una leggera differenza il gasolio consumato ed il tempo impiegato sono gli stessi.
Quindi il costo al quintale del trasporto incide molto di più per piccole quantità.
sinceramente per esperienza personale, il trasporto viene fatto pagare forfettariamente per consegne dai 10q in giù.
Dalle altre parti come viene "trattato" questo discorso? Il trasporto è a parte? ha un costo fisso indipendentemente dalla quantità?
In ultima analisi penso che la "lotta" tra i vari venditori si farà proprio sulle piccole quantità, dato i sempre più esigui spazi che vengono dedicati a legnaia.
Ciao
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'sta mania degli ulivi millenari in giardino.....
Li ho trovati pure nella bassa bresciana...zona a fortissima vocazione olivicola..
Sarebbe interessante conoscere la provenienza della legna d'olivo: bacino del mediterraneo?ma che zona? palestina?
O banalmente sud italia?
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la legna di origine italiana molto difficilmente ti viene portata a casa nei pallet o bancali a perdere, a causa dell'alto costo della monod'opera, diversamente da quella estera.
poi se invece di andare da un commerciante, ti fai un giro in qualche azienda agricola della zona, di sicuro qualcuno che o la taglia, o conosce qualcuno che lo fa lo trovi.
io l'ulivo non lo brucerei, solo a vedere gli scempi che hanno fatto nel sud italia ,rubando olivi millenar,i per ricchi che volevano in giardino la pianta d'atmosfera.
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Originalmente inviato da hi 633 Visualizza messaggioP.S ma e' possibile trovare tanta legna d'olivo da ardere ? saluti da hi 633 ,
Ma quanto ne cresce?
Magari è greco... boh...
Poi ho un'altra domanda:
si è detto, giustamente, che non possiamo vanificare l'eco compatibilità della legna con migliaia di Km di trasporto verso l'Italia da paesi esteri; ma come faccio io, consumatore italiano, ad essere certo della provenienza della merce?
Devo fidarmi del commerciante, o sbaglio?
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secondo me conta tantissimo il luogo ove la pianta e' cresciuta ,in quanto il terreno, le condizioni climatiche, la posizione,ec. ecc. sono fattori basilari che condizionano le caratteristiche future. Nel monferrato e' diffusissima l'acacia (robiniapseudoacacia originaria dei monti Appalachi negli USA ) . Essa se cresce in tereni poveri , seccagni, acquisisce caratteriste che accanto ad un fiume o a zone fresche non potra' mai avere. Da noi se l'acacia ha l'anima nera e' considerata il meglio che si possa bruciare (oltre ad essere ottima per paleria) mentre se ha l'anima gialla brucia che pare pioppo. Anche per il faggio stesso discorso..... quello coltivato proveniente dal nord Europa non ha nessuna possibilita' di compararsi con del valSesia spontaneo .Spero d'essere stato chiaro senza offendere nessuno. P.S ma e' possibile trovare tanta legna d'olivo da ardere ? saluti da hi 633 ,
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ciao ragazzi,
anche io sono nuovo, pertanto scusate se faccio qualche errore. mi devo ancora ambientare.
anceh io avrei bisogno di acquistare un po di legna x il mio camino.. purtoppo ho poco spazio quindi ne riuscirei a prendere 5 o 6 quitali alla volta.
sono di desio ( vicino monza ) e mi chiedevo se sapreste indirizzarmi verso qualche persona che mi puo vendere la legna a prezzi di mercato.
sarebbe meglio se fosse portata a domicilio, ma se risulta difficile magari riesco ad attrezzarmi io per il trasporto.
se avete qualche info mi fate un favore.
grazie ancora.
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Originalmente inviato da mongrel Visualizza messaggioCiao a tutti,
sono alla mia prima esperienza con il camino e volevo sapre se qualcuno mi può aiutare per:
quale tipo di legno conviene comprare
il prezzo migliore zona est della provincia di Milano o che disti massimo un'oretta da Milano
dovrei comprarne cirac a 20 ql.
Grazie
Nell'attesa che qualcuno ti risponda in privato per fare la sua offerta tieni presente una cosa (almeno questa è la mia esperienza): nella provincia di Milano la legna vale quanto l'oro.
Per la qualità vedi un po' tu...
secondo la mia esperienza (perdonate se sbaglio)
QUERCIA (rovere, roverella...): brucia bene, scalda in modo adeguato, ma tende a fare un po' troppo carbone. Va girata ogni tanto per garantire una buona combustione. In provincia intorno ai 16 €/q
FAGGIO: se ben stagionato è un ottimo legno. Dicono rilasci acido acetico in combustione ma credo sia trascurabile... ai voglia a rovinare la caldaia... inoltre non ha l'attitudine a scoppiettare, avendo così una fiamma silenziosa ed omogenea. Nella provincia di Milano lo trovi intorno ai 20 €/q
ROBINIA: brucia bene... troppo bene... va bene per accendere il fuoco, ma non per fare fuoco di mantenimento: ne bruceresti troppa! Ah, dimenticavo: se ti piacciono i petardi è la legna che fa per te...
Qui siamo intorno ai 15 o 16 €/q
OLIVO: brucia bene anche se non propriamente stagionato in quanto contiene olio. Scalda bene e non scoppietta eccessivamente. Lo trovi a circa 22/23 €/q
Altre essenze: trovi un po' di tutto a partire dai 12 €/q, ma stai attento!!!
Spesso un eccessivo risparmio significa acquistare legna TROPPO umida... addirittura NON commerciabile!!!
Una volta secca ti sarà costata ALMENO un terzo in più di quanto l'hai pagata...
piccola aggiunta:
ho trovato un commerciante che offre nelle province di Biella e Vercelli legna mista (acacia, faggio, quercia...) ben secca ad € 12,5/q oppure faggio o carpino € 13,5/q in tagli 33 o 45. Ovviamente occorre aggiungere il costo di trasporto...
Un altro venditore invece vende solo legna della val di Taro, tagli 2005/2006 e 2006/2007, ad € 13/q, anche se è un po' lontanuccio da casa mia... giusto 230 Km...
Oppure del faggio ad € 12/q dalle parti di Pianoro (BO)
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Ciao a tutti,
sono alla mia prima esperienza con il camino e volevo sapre se qualcuno mi può aiutare per:
quale tipo di legno conviene comprare
il prezzo migliore zona est della provincia di Milano o che disti massimo un'oretta da Milano
dovrei comprarne cirac a 20 ql.
Grazie
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scusa se sbaglio..ma infatti non è per me(io non sono uno che vende)è per lui che se si spiega meglio,magari uno delle sue parti ci stà col prezzo e lo contatta..poi..mea culpa se ne faccio un caso personale
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ciao..faresti prima a dire di dove sei e quanto vuoi spendere
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Bello questo forum... si sta articolando davvero parecchio!
Comunque, giusto per tirare l'acqua al mio mulino anzi, la legna al mio camino, non sono ancora riuscito a trovare un baldo venditore che si faccia avanti per ofrrir la sua mercanzia... (sto andando OT???)
Io ci sono... se avete faggio, olivo e cerro... avanti!
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Originalmente inviato da sam85 Visualizza messaggioUna domandina... Come mai non ti va la legna dell'est??
Ci scommetto sopra che se ti metto un faggio ungherese a confronto con uno della toscana, manco ci vedi la differenza.
O magari scambi quello ungherese per quello nazionale perchè lo vedi più bello dritto, senza nodi e bello chiaro.
Ragionate ragazzi, non è tutt'oro quello che luccica... io lavoro 100% legname estero e ogni anno il giro aumenta !!! (per estero intendo: ungheria, repubblica ceca, slovacchia, bassa ucraina, romania e un pò bosnia).
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Originalmente inviato da s_riki Visualizza messaggio.....
ma se la taglio a 3000 km di distanza e brucio ettolitri di gasolio per portarla qui..
il vantaggio dell' uso di un'energia rinnovabile mi dite dove sta?
il vantaggio sta solo nelle tasche di chi vende....
La legna tagliata a 3000 km ne è un bell'esempio. Lo è anche il pellet austriaco che un utente del forum decantava come più ecologico perché prodotto con legname austriaco.
Penso che la legna sia il combustibile più ecologico, sarebbe un peccato renderla un combustibile inquinante solo per portare vantaggio a pochi grossisti, danneggiando, al tempo stesso, coloro che in Italia si occupano e vivono del bosco.
Non ho idea, però, di come sia possibile contrastare questo fenomeno.
Non è possibile con dazi di qualsiasi genere: non sono consentiti.
Non è altrettanto possibile incentivare l'uso della legna italiana: il consumatore non sarà mai in grado di distinguerla.
Ciao.
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leggete quà
"Il 2 dicembre si è tenuta l’assemblea dei soci A.Re.B. (Associazione Regionale Boscaioli Piemonte) durante la quale sono state illustrate le attività svolte, in particolare le misure a sostegno del lavoro in bosco:
-il riconoscimento come lavoro usurante ai fini dell’anticipo della pensione;
-l’introduzione di sgravi fiscali sulla legna da ardere (riduzione dell’aliquota Iva e detraibilità per il consumatore degli acquisti fatturati).
È lecito pensare che in tal modo sarebbero premiati i comportamenti corretti e introdotti concreti incentivi all’emersione del sommerso, senza ricorrere esclusivamente a provvedimenti repressivi.
L’intera questione del lavoro in bosco è stata sottoposta all’attenzione di alcuni parlamentari, e in particolar modo dell’On. Massimo Fiorio, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
La fiducia posta dal Governo alla finanziaria ha, per il momento, vanificato il grosso lavoro svolto in questi mesi. Rimane però ancora una importante opportunità, relativamente alla defiscalizzazione della legna da ardere, data dalla proposta di legge sulle agri-energie attualmente in discussione alla Commissione Agricoltura.
Nel corso del dibattito che ne è seguito è stato chiesto e auspicato che l'impegno finora messo in campo venga supportato anche da altre forze politiche e sindacali per dare maggior forza alle iniziative intraprese a difesa della categoria.
Un aiuto negato al boscaiolo è un aiuto negato al bosco e quindi alla collettività."
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